
La politica Siciliana, ha sprecato una occasione, per porre rimedio ad una ingiustizia nei confronti di una parte di lavoratori dei consorzi di bonifica. A dichiaralo è il Segretario provinciale della Flai Cgil, categoria dei lavoratori dell’agroindustria, Antonio Malaguarnera riguardo al fatto che non è andato in porto all’Ars il provvedimento che poteva andare a sanare una situazione che nei Consorzi di Bonifica Siciliani si trascina da una ventina d’anni. In quello di Enna ad essere interessati sono meno di una decina di lavoratori. “Qualche anno fa’, è stata istituita presso l’Assessorato Regionale all’Agricoltura una cabina di regia per affrontare le problematiche dei consorzi di bonifica siciliani, se non ricordo male nel mese di luglio del 2019 – commenta Malaguarnera – era stato concordato giustamente di estendere il turn over, anche a quei lavoratori assunti successivamente alla Legge 45/95. Si presenta l’emendamento ed assistiamo alle passerelle dei politici, ivi compreso il presidente dell’Assemblea Siciliana, tutti disposti teoricamente a sostenere quell’emendamento, mi pare fatto proprio, dal presidente della commissione bilancio. Ieri a quanto pare la svolta negativa per mancanza di copertura finanziaria. Qualche pseudo sindacato ha parlato in questi giorni, facendo anche loro scenografia e passerella assieme ad alcuni onorevoli, di una spesa di circa 8 milioni di euro, scambiando o non avendo in modo pretestuoso capito che il turn over e l’emendamento per come concepito e scritto non riguardava la stabilizzazione (per carità anche questa più che legittima)di tutti i lavoratori precari del consorzio, ma la possibilità di inserire i lavoratori assunti dopo il 1995, e non facenti parte della graduatoria del cosiddetto “Scivolo. Per capirci ,come funziona il turn over, man mano che si liberano dei posti in organico di personale a tempo indeterminato, si dà la possibilità al personale a tempo determinato di passare alla categoria superiore di appartenenza, attingendo da una graduatoria, per fare ciò non servono quelle grosse coperture finanziare di cui parlavo prima, o che qualcuno voleva fare credere, ma bastavano già le economie di quel personale che non appartiene più al consorzio, anche in considerazione che tutta la procedura scivolo, avviene in modo graduale. La politica o meglio le forze di governo fomentati pretestuosamente da uno pseudo sindacato autonomo fatto solo di scenografia, non interpretando il corretto senso di quello emendamento, con la scusa della copertura finanziaria, hanno abbandonato il tutto, sprecando di fatto la possibilità di porre rimedio a disparità di trattamento nei confronti dei lavoratori dei consorzi.