Nelle intenzioni dei proponenti, ovvero i gruppi consiliari di opposizione, il dibattito politico dell’altro ieri sera doveva servire a fare chiarezza sull’ennesima crisi politica ed il conseguente rimpasto della giunta Dipietro. Purtroppo, nulla di tutto ciò! Infatti il Sindaco con i suoi sempre meno sodali politici ha artatamente trasformato il dibattito politico in una relazione di fine mandato, il cui fine è stato quello dell’autocelebrazione. Speravamo, invece, che il sindaco Dipietro avesse approfittato dell’occasione per spiegare all’aula e soprattutto ai nostri concittadini come mai dall’inizio del mandato ha perso il sostegno di ben 10 consiglieri comunali, dilapidando un patrimonio politico senza precedenti. Altro importante tema relegato ai margini dell’anomalo dibattito politico è stato quello relativo all’imbarazzante nomina dei due neo assessori Campanile e Palermo, il cui trascorso politico è noto pure alle pietre della nostra Città. Ma a proposito della scelta della Palermo, cacciata fuori dalla primissima giunta Dipietro e successivamente candidata nella lista del candidato sindaco Cardaci, il Sindaco della buona politica e del rinnovamento dovrebbe invece spiegarci come questa nomina si coniuga con la tanto decantata coerenza.
Coerenza che fa il paio con l’etica e la morale politica, principi evocati a più riprese dal ripescato neo consigliere Ferrari, che dopo tante suppliche è riuscito a prendere il posto del dimissionario Scillia. A tal riguardo, vogliamo ricordare soprattutto a chi soffre di evidenti problemi di memoria, che si tratta dello stesso Scillia che solo poco tempo fa accusò l’ex assessore alla mobilità Ferrari di gravi violazioni sulla procedura amministrativa utilizzata per l’affidamento del servizio navetta. Ferrari e Scillia nonostante la loro spasmodica ricerca di un perenne posto in giunta, alle ultime elezioni amministrative non sono stati neanche capaci di imbastire uno straccio di lista.
Infine, sull’elezione della vice presidente del Consiglio comunale, che offende e calpesta le più elementari regole della politica stendiamo un velo pietoso. Un’elezione che arricchisce la torre di Babele edificata dal sindaco Dipietro, nel vano tentativo di camuffare l’assoluta confusione di alcuni gruppi politici.
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