Da qualche giorno assistiamo ad una vicenda che definirla surreale è riduttivo.
L’amministrazione comunale tramite il sito istituzionale dell’ente, Lunedì 11 Gennaio 2021, pubblica un avviso dove informa che due scuole materne comunali, Rodari e Fontanazza, cesseranno di erogare il servizio, invitando contestualmente le famiglie ad iscrivere i loro bambini presso le scuole statali.
Da un approfondimento pare che la scelta sia dettata da una razionalizzazione delle risorse da destinare agli asili nido comunali, come se si potesse trattare l’educazione e la formazione delle future generazioni come una normale posta di bilancio.
Il provvedimento risulta incomprensibile, sia politicamente che eticamente, specialmente in un momento in cui le casse comunali sono floride e in un momento storico dove la salvaguardia sanitaria è prioritaria, sicuramente la chiusura dei plessi oltre che creare un problema di qualità formativa rischia di creare un sopraffollamento delle aule, non garantendo un adeguato distanziamento sociale. Inoltre, lo stesso provvedimento, va a cozzare con quando previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che individua tra le politiche di miglioramento delle infrastrutture sociali, il potenziamento dei servizi di asilo per la prima infanzia.
Nell’ultimo mese abbiamo assistito a provvedimenti amministrativi che da un lato mirano ad aumentare in maniera discutibile i costi della politica (modifica dell’articolo 39 dello statuto comunale del 22 Dicembre 2020) aumentando di fatto la dotazione assessoriale da 8 a 9 e dall’altro a un taglio indiscriminato dei servizi essenziali.
In qualità di Segretario del Circolo di Enna Bassa del Partito Democratico, non posso che prendere atto della politica messa in campo dall’amministrazione, più attenta ad quadratura elettorale e assolutamente lontana dai bisogno dei cittadini.
A garanzia di tutta la collettività valuteremo l’azione politica più idonea da portare nelle sedi istituzionali per scongiurare la chiusura dei due plessi.
Francesco Rampello