
L’IPS Federico II di Enna, guidato dal ds Fernando Cipriano, ancora una volta riesce a stupire l’utenza scolastica e la città di Enna con un’iniziativa legata alla ricorrenza del 19 marzo, giorno in cui il mondo cattolico celebra San Giuseppe, padre putativo di Cristo, uomo dalla fede tenace, figura di santo particolarmente amata in Sicilia, terra nella quale, in suo onore, si imbandiscono, con un minuzioso lavoro preparatorio, scenografiche e ricche tavolate. Gli altari di San Giuseppe hanno origine antichissima: si legano agli antichi culti della fertilità. I germogli di frumento che ornano i ripiani dell’ altare costituiscono la reminescenza dell’ omaggio a Demetra e Persefone, dee rispettivamente dell’agricoltura e della rinascita. In epoca cristiana gli altari si sono affermati come offerta e voto dei fedeli per una grazia richiesta e ricevuta, nonché gesto di concreta carità nei confronti dei poveri, presenti in gran numero nelle antiche comunità rurali. Esaurita la funzione di soccorso all’indigenza, oggi le tavolate del 19 marzo si sono trasformate in cifra devozionale distintiva di alcuni centri, in Sicilia e nel territorio dell’ennese. A Enna città si celebra la giornata delle “virginedde”; a Valguarnera la festa è molto sentita e risale all’epoca barocca. Fra tutti i centri spicca per bellezza e ricchezza dei suoi altari, il paese di Leonforte. Per 24 ore le case in cui vengono imbandite le ricchissime tavole, si trasformano in spazi in cui il sacro si alterna al profano, in una fantasiosa esaltazione del rito del cibo, con piatti ora semplici, ora più elaborati, che appagano ancora prima del palato, anche l’occhio. A coronare la sontuosa esposizione, si aggiungono gruppi di devoti itineranti che, ai piedi della fantasmagorica esposizione di leccornie dolci e salate, adorna di veli, fasci di spighe, forme di pane artisticamente lavorate, intonano le orazioni, dette “raziunnedde”, ovvero formule tramandate oralmente, di narrazioni tratte dai vangeli canonici e apocrifi e da leggende popolari che testimoniano l’attaccamento del popolo siciliano al protettore dei lavoratori e dei papà. E così, nella mattinata del 18 marzo, l’aula video dell’IPS Federico II ha accolto una sontuosa tavolata ricca di cibi e decorazioni. Nella realizzazione dell’evento sono intervenuti i docenti del settore ricevimento e cucina, Angelo Pittà, Giuseppe Bono, Carlo Verde, Massimiliano Giordano, insieme agli alunni delle classi IV D pasticceria, III A e IV A enogastronomia. La classe IV F si è occupata dell’ accoglienza, la signora Filippa Mazzurco, assistente del settore, ha collaborato nell’allestimento. Tutta la comunità scolastica, dal rappresentante degli studenti, l’alunno Giuseppe Di Blasi, al vicepreside, professore Angelo Moceri, per continuare con il corpo docente tutto e i ragazzi, fra cui gli alunni del settore Mat, Danilo Buono e Giuseppe Caruso, bravissimi nel recitare le poetiche “raziunedde”, attraverso questa attività dall’ alta valenza didattica, ha reso omaggio a San Giuseppe, recuperando, dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia, il valore culturale di una delle tradizioni più sentite in terra di Sicilia.