Corte dei Conti: Mannino ( Cgil) dopo sentenza su bilancio Sicilia: non siano adesso i soggetti deboli e i lavoratori a pagare le conseguenze di un’azione politica inadeguata
Palermo, 3 dic- “E’ una sentenza pesante, che si abbatte su una gestione della finanza pubblica e su un’azione politica che è stata inadeguata. Chiediamo che non siano i soggetti più deboli e i lavoratori a pagarne le conseguenze con tagli che ne aggraverebbero la condizione e che il nuovo governo regionale avvii subito il confronto col sindacato innanzitutto sulle riforme strutturali necessarie, cosa che il precedente governo non ha fatto e che ci ha condotto alla situazione attuale”. Lo dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, dopo la sospensione da parte della Corte dei Conti della parifica del rendiconto 2020 per le contestazioni su alcune spese per sanità e trasporti e per il mancato accantonamento di 860 milioni per la copertura del disavanzo. Mannino sottolinea l’urgenza “dell’avvio del confronto col governo nazionale per giungere a un accordo per maggiori trasferimenti sull’Iva e sulle imposte di ciò che viene prodotto in Sicilia. Servono nuove entrate strutturali- dice- ma anche occorre procedere alle riforme che il governo Musumeci non è stato in grado fare come quelle del trasporto pubblico locale e delle partecipate. Solo così si possono peraltro liberare risorse e destinarle ad investimenti per lo sviluppo”. Mannino aggiunge che “una situazione così difficile impone anche un allerta speciale sul progetto leghista di autonomia differenziata che porrebbe la Sicilia ai margini dell’Italia e dell’Europa. Rispetto a questo progetto il governo siciliano e la politica tutta devono schierarsi all’opposizione senza se e senza ma”.