COME NELLA REPUBBLICA DELLE BANANE
Ho pensato di dare un suggerimento ai nostri parlamentari per tentare una buona soluzione agli annosi problemi che travagliano il nostro Paese.
Nominare al posto di Draghi, Presidente del Consiglio, il Presidente della FIGC Gravina il quale ha ottenuto da questo governo, che ci ha vietato di prendere un caffè al bar, di potere limitare a 5000 il numero degli spettatori negli stadi per assistere alle partite di calcio, mentre Draghi da oltre un anno dichiara che è sempre pronto sul suo tavolo un decreto con il quale dichiarare l’obbligatorietà della vaccinazione.
Per la Presidenza della Repubblica il prof. Bianchi, attuale Ministro dell’istruzione il quale ha deciso di mantenere, e tentare di fare accettare la sua decisione di circa due mesi fa, “senza se e senza ma” le scuole riapriranno il 10 gennaio.
Due personaggi: il primo ha dimostrato di possedere grandi doti di mediatore ed è riuscito a tenere in vita un governo, tipo macedonia di frutta, trascurando i veri problemi della pandemia che andavano affrontati con provvedimenti più seri e non parziali, frutto di continue peggiorative mediazioni.
Il solo problema risolto, con una buona sufficienza, è stata la nomina del Gen. Figliuolo responsabile della vaccinazione.
Il secondo per il gran casino creato alla vigilia della prevista riapertura delle scuole.
Tempo fa, come ricordato, il Ministro Bianchi aveva affermato che “senza se e senza ma” le scuole apriranno il 10 gennaio e, senza tener conto di quello che è successo e sta ancora succedendo sulla diffusione del virus, ha mantenuto ferma la sua posizione creando una grande confusione, causa delle autonome diverse decisioni di alcune regioni e di molti sindaci. Uomo di parola!
Nello scorso mese avevo pubblicato delle foto relative alle ultime partite del campionato di calcio, ne ripropongo una, alla presenza di centinaia di migliaia di spettatori e la riapertura della Scala di Milano, con il solito folto gruppo di persone e personaggi.
Fatti da molti artificiosamente considerati come l’inizio della fine della pandemia e l’inizio della normalizzazione della nostra vita, da me allora sottolineati con l’espressione “prima vedremo cosa accadrà il prossimo gennaio”.
Questo noi lo stiamo vivendo.
angiolo alerci