Sfruttamento del lavoro agricolo: Flai Cgil Sicilia e Ragusa, “Anche le imprese devono fare la propria parte”
Chiesto confronto a istituzioni su modello di intervento
Palermo, 13 marzo- Sulla lotta allo sfruttamento del lavoro in agricoltura, Flai Cgil Sicilia e Flai Cgil Ragusa chiamano in causa le imprese e quello che in una nota inviata alle istituzioni regionali e di Ragusa definiscono “l’inevitabile e imprescindibile ruolo” che queste devono esercitare per contrastare un fenomeno ancora diffuso, facendosi “parte attiva all’interno di un processo collettivo di rinascita del settore”. Alle istituzioni – regione, comune e prefettura- che devono “creare le condizioni di contesto” la Flai chiede di promuovere un primo confronto di tutti gli attori pubblici per “creare un modello di intervento sul territorio ragusano, sulla base di una proposta del sindacato stesso”.
“Gli imprenditori, a partire dalle aziende medio grandi – scrivono Salvatore Terranova, segretario generale della Flai Cgil Ragusa e Tonino Russo, segretario generale della Flai Cgil Sicilia -devono cominciare con l’ammettere le aspre criticità che si annidano nelle loro aziende aprendosi al raggiungimento di obiettivi di sano vero e civile rispetto della manodopera agricola”. Il sistema delle imprese insomma, per la Flai, “deve fare la propria parte”, ma perché ciò accada “sono le istituzioni a dovere creare il contesto per esperire e appoggiare questo delicato e difficile processo che rappresenta l’unica strada per raddrizzare modalità illegittime di rapporti di lavoro che vengono determinati più dal volere imprenditoriale che dai contratti”.