
Quando funziona la sinergia tra pubblico e privato non possono che nascere belle storie. Come quella che ha portato alla nascita della Baby Room all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Enna ed inaugurata questa mattina 16 giugno.
Una idea realizzata grazie alla “testardaggine” di Salvatore Restivo e Mario Vitale due infermieri che operano da sempre all’interno del Pronto Soccorso del nosocomio ennese e che ha trovato la totale disponibilità della direzione dell’Asp con in testa il Direttore Generale Francesco Iudica e con la massima collaborazione dei dirigenti dei reparti di Pronto Soccorso Renato Valenti e della Pediatrica Anna Maria Millauro. Se poi a tutto ciò ci si mette il coinvolgimento del progetto Gogol dell’imprenditore etico Mauro Todaro che è riuscito a coinvolgere altre aziende che hanno fornito arredamenti, televisioni e altro ancora, il percorso è stato tutto in discesa.
Questa mattina all’importante momento di presentazione di questa bellissima storia con la benedizione di Don Filippo Salerno, destinata a divenire esperienza pilota per altre aziende sanitarie nell’isola, presente tantissima gente, dal direttore generale Iudica, ai due primari coinvolti Valenti e Millauro, al direttore del presidio dell’Umberto I Angela Maria Montalbano, al Presidente dell’Università Kore Cataldo Salerno (Kore e Asp Enna con una sinergia sempre più stretta, prossimamente l’attivazione in un immobile concesso dall’Asp alla Kore della scuola di infermieristica e di un asilo per i dipendenti dell’ospedale) , il professore e giurista dell’Università Kore Giuseppe Vecchio, l’onorevole Stefania Marino, diversi sindaci del territorio ma anche numerosi dipendenti dello stesso nosocomio. Ma presente anche una delle più prestigiose testimonial del progetto Gogol, la podista in carrozzella Giusi La Loggia che ha consegnato l’omino giallo ambasciatore del sorriso ai due “angeli ideatori” del progetto Mario Vitale e Salvatore Restivo.
Così quelli che erano sino a poco tempo fa dei locali adibiti a magazzino sono divenuti un luogo dove i bambini che si recano al pronto soccorso trovano un ambiente di attesa molto più “giocoso” e soprattutto all’insegna del sorriso.