Ieri, 2 luglio 2023, si è puntualmente ripetuta la tradizione che accompagna il popolo ennese da oltre tremila anni.
La rinascita di Persefone simboleggiava l’alternarsi delle stagioni e l’eternità della vita che scorre di generazione in generazione. Il culto della doppia dea ennese, Demetra, la grande madre / Persefone, la figlia risorta, era celebrato con una grande processione popolare, nel corso della quale il simulacro della dea veniva portato a spalla e le fanciulle erravano per la città, vestite di bianco, reggendo una torcia. La processione partiva dalla sacra Rocca di Cerere, nella cui particolare conformazione si manifestava la sacralità (ierofania litica), e si dirigeva verso Montesalvo ove sorgeva il tempio di Dioniso: lì la cerimonia si concludeva con un grande falò (oggi fuochi pirotecnici) ed il consumo di vino.
Nei secoli successivi, il culto della “grande madre” fu assorbito da quello della Madre del Cristo Redentore ma la tradizione religiosa resiste ancora all’urto del tempo: “Vann’eglino vestiti d’abito talare bianco di lino, di merletti guarnito, e di fettuccine, co’ piedi ignudi, e con una Santa allegrezza, che muove a tenera divozione. E qui si rifletta, che essendovi stata prima la superstiziosa statua di Cerere, con in mano un simulacro della Vittoria, quegli onori, che facevansi già pe’ loro Antenati infedeli a quella Deità falsa, a Maria da lor si fanno vera Madre di Dio, lor Padrona, con in braccio non già la favolosa Vittoria, ma il vero Vincitor della morte, del peccato e dell’inferno…Il dopo pranzo di essa Festa, gareggiando la pietà con la magnificenza, vien portata la Statua suddetta in grandiosa, nobile, e vaga macchina di legno indorata processionalmente fuor di Città alla Chiesa di Monte Salvo, con accompagnamento di tutto il Capitolo, e di 12 Parrochi tutti con cappe ed ermellini, del Magistrato, de’ Nobili, de’ Regolari, della Milizia Urbana…Quanti intervengono portan tutti la lor torcia accesa…(in ricordo di Cerere che cercava la figlia Kore, rapita da Ade)…Vien quivi onorata con musica, con degli spari, e de’ fuochi artifiziali, e con gran concorso d’ogni qualità di Persone: ed indi ritorna con ugual pompa la Statua alla sua Chiesa”; così narrava il Sacerdote Vincenzo Petroso nel 1790…così ancora oggi si fa da queste parti
Visite: 915