Transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili e raggiungimento della sovranità alimentare: il ruolo dei distretti del cibo nelle linee programmatiche 2023 della Consulta:
Avvio dei 20 contratti pronti alla firma, pubblicazione del nuovo bando, strategia condivisa fra Governo e territori
resoconto
Milano, 28 novembre 2022 – La Consulta dei Distretti del Cibo, riparte da Milano. Ad un anno dalla sua costituzione mette al centro del dibattito sulla transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili e sulla sovranità alimentare, proprio il ruolo dei distretti del cibo e consegna al neo ministro dell’Agricoltura una linea di programma per il 2023 che parta subito dall’avvio dei 20 contratti di distretto, già pronti per la firma, (che rappresentano investimento di oltre 300 milioni di euro) e la pubblicazione del nuovo bando dei distretti.
“La nostra rete di comunità deve fare sistema con tutte le istituzioni – ha dichiarato il presidente della Consulta Angelo Barone – Dal qualificato confronto e dalle buone prassi presentate, si rafforza il ruolo dei distretti del cibo sia nelle aree metropolitane che nelle aree rurali e la questione più importante, adesso, sarà quella di confrontarci su una strategia condivisa a tutti i livelli, che arrivi fino alle comunità di prossimità. Ci aspettano importanti appuntamenti per il 2023: contratti di filiera, di distretto, il PNRR, la nuova PAC, il Piano di Sviluppo Rurale, strumenti che necessitano di una regia comune”. Dalla segreteria del ministero si aspetta la conferma di un appuntamento a Roma.
Questi ed altri, i temi affrontati nel corso di un evento che si è svolto alla Cascina Triulza – MIND, che ha ricevuto il patrocinio della Regione Lombardia, al quale avrebbero dovuto partecipare sia il ministro Francesco Lollobrigida che il Vicepresidente del Senato, Gianmarco Centinaio, assenti per la concomitanza dei funerali di Stato dell’ex governatore lombardo, Roberto Maroni.
La Sala Academy era invece al completo, con centinaia di soci dei distretti arrivati da ogni parte, dalla Sicilia al Veneto, oltre naturalmente a chi ha giocato in casa, come i distretti Davo e Latte Lombardo, e di relatori rappresentanti del mondo della ricerca, dell’università, dell’impresa.
Una reale transizione è possibile, però, se le aziende vengono affiancate anche nell’ innovazione digitale, nella modernizzazione dei processi di sviluppo, nella formazione del team di lavoro. Presenti al dibattito anche, Intesa Sanpaolo, Vodafone Business, FMTS Group, la società di consulenza EY che hanno creduto sin da subito al ruolo e al progetto dei distretti del Cibo.
“Essere a fianco della Consulta conferma la volontà di Intesa Sanpaolo di rappresentare il punto di riferimento per l’agroalimentare italiano – ha sottolineato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo– Stiamo lavorando insieme per dare supporto alle aziende del settore nel superare anche questo periodo complesso con misure di sostegno. Le accompagniamo anche nelle transizioni green e digitale cogliendo le opportunità dei bandi del PNRR, così come nei mercati esteri con i nostri prodotti finanziari dedicati”.
“Siamo orgogliosi di essere partner della Consulta dei Distretti del Cibo – ha affermato Stefania Gilli, IoT Country Manager di Vodafone Business Italia – Questa collaborazione ci permette di portare la connettività, le tecnologie abilitanti e le soluzioni innovative di Logistica e Smart Agriculture. In questo modo puntiamo a diventare il partner di riferimento del settore Agrifood per accelerarne la trasformazione digitale, così da creare le condizioni per consentire alle aziende di fare il salto di produttività e renderle più efficienti e competitive”.
“Innovazione, ricerca e formazione sono argomenti per noi fondanti – ha dichiarato Giuseppe Melara, presidente e Ad di FMTS Group – rappresentano il presupposto per il quale come FMTS Group abbiamo deciso di sposare il progetto della Consulta. Crediamo nella forza della rete come “strumento” necessario per la tutela e la crescita dei territori. Da tempo anche come InCibum, la Scuola di Alta Formazione Gastronomica, e InCibum Lab, l’incubatore certificato dal Ministero dello Sviluppo Economico focalizzato sulle startup food-related, siamo in prima linea sui temi della sicurezza alimentare, della diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e sulla riduzione dello spreco alimentare”.
EY ha presentato per la prima volta lo spazio Metaverse della CNDC che darà nuove opportunità di business ampliando la relazione tra i distretti eil consumatore. Uno spazio immersivo di realtà virtuale era già stato sperimentato per la conferenza stampa. I visitatori sono stati virtualmente accompagnati negli spazi dedicati al brainstorming per meeting, per eventi speciali e spazi espositivi dedicati ai distretti che compongono la Consulta. Agli ospiti dell’evento, un NFT commemorativo. Presenti Giuseppe Perrone Partner EY, e il suo Team di Digital and Emerging Technologies composto da Nicola Saitto (Manager), Melissa Rossi e Elia Paggi (Senior Consultant), Fabio Pasquale Lombardi e Marta Lucrezia Alessandria (Consultant).
“Il cibo non ha solo una funzione di soddisfacimento del bisogno di nutrirsi, tipico dei Paesi anglosassoni, ma è un momento di comunità e di benessere”, ha spiegato il professor Piermichele La Sala, coordinatore del comitato Scientifico che assieme al comitato Tecnico (presieduto da Luca Fabbri) affiancano la Consulta. “Se il Comitato Tecnico mette a sistema le varie esperienze di chi ha progettato e attuato lo strumento dei contratti, noi affrontiamo i temi del patrimonio paesaggistico, dei beni Unesco, delle aree rurali – ha aggiunto La Sala annunciando il prossimo appuntamento del tour assembleare in Primavera a Matera, già capitale della Cultura – i paesaggi, così come i distretti, sono il simbolo della distintività di un territorio”.
Ad illustrare qualche esempio di buone prassi già attivate, sono stati: Distretto Puglia Federiciana, Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, Distretto dei salumi dop piacentini, Distretto Rurale del Valdarno Superiore, Distretto della castagna e dei marroni, Distretto dell’Ogliastra, Distretto delle montagne e colline materane, Distretto delle filiere e dei territori di Sicilia in rete.
Nell’ambito delle strategie d sviluppo della Consulta, e in ragione del riconoscimento della cattedra Unesco sui paesaggi, la Consulta si è dotata di un Centro studi, con sede al DAGRI dell’Università di Firenze, strumento operativo capace di realizzare progetti, creare buone pratiche, formare risorse, competenze e trasferimento dell’innovazione. Istituito un corso di Alta Formazione per la promozione della conoscenza e la conservazione dei paesaggi agricoli tradizionali in collaborazione con il programma GIAHS della FAO.
I Distretti hanno come obiettivo la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare; così come, la salvaguardia del territorio, del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari, dell’Identità Culturale e agroalimentare delle Comunità locali, laddove i prodotti tradizionali, la gastronomia, i costumi locali sono lo strumento di convivenza e comunicazione sociale. Aspetti che descrivono il concetto di sovranità alimentare coerentemente con la Dichiarazione di Nyéléni nel 2007. Condividendo questo concetto, i Distretti del Cibo, in questo evento, si sono affidati all’Istituto Professionale Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera Carlo Porta – Milano per rappresentare le Culture Identitarie delle Comunità locali dove si distinguono le diverse tradizioni agroalimentari. Professori e studenti hanno realizzato un servizio dove saranno proposti piatti e prodotti provenienti dai vari distretti italiani.
Un grande Viaggio con la V maiuscola: Dal Grana Padano DOP e Gorgonzola DOP dal Distretto Latte Lombardo, con la Polenta, le verdure e la farina di grano tenero per le focacce del Distretto Agricolo della Valle del Fiume Olona – Davo, dal Distretto dei Salumi Piacentini con la pancetta piacentina DOP e la coppa piacentina DOP ma anche con i ciccioli della tradizione. La zuppa lombarda con i fagioli Zolfini del Pratomagno, Presidio Slow Food che non è una zuppa della Lombardia ma di Firenze. Il pane sciocco toscano, cotto a legna con gli Olii evo nuovi del Mercatale di Montevarchi. Dalla Toscana in Sardegna con il pane carasau e il Fiore Sardo, formaggio epico del Distretto della Barbagia. A rappresentare i Distretti del Cibo della Basilicata il Pane di Matera ormai conosciuto in tutto il mondo e la zuppa Lagane e Ciceri (lagana antenata della lasagna) fino ad arrivare in Sicilia nel Distretto degli Agrumi dove troviamo le Arance di Ribera, i Limoni dell’Etna, nonché i patè tradizionali del Distretto Sikania.