RENZI- ALFANO
Due vite quasi parallele
Ho ascoltato giorni fa un’intervista rilasciata da Renzi e sono rimasto scioccato da una delle tante disinvolte affermazioni.
Palando dei suoi trascorsi da democristiano ha detto che per la sua formazione si è ispirato a due grandi personaggi del passato:
Giorgio La Pira e Mino Martinazzoli.
Giorgio La Pira si sarà rivoltato nell’oltretomba dopo aver sentito l’affermazione di Renzi che, la sua formazione, i suoi comportamenti, la sua arroganza e la sua furbizia siano state collegate al suo nome.
Per riferirsi a Giorgio La Pira sarebbe bastata un po’ di umiltà, cosa sconosciuta da Renzi.
Come più volte da me rappresentato in decine di note pubblicate su giornali on line, riportate nei miei libri di Cronaca e riflessioni sulla politica italiana, avevo sottolineato che Renzi scimmiottava certi comportamenti arroganti di Fanfani, senza averne,però, lo stesso spessore politico e culturale.
Per quanto,invece, riguarda Mino Martinazzoli, grande politico della sinistra democristiana, apprezzato da molti e designato all’unanimità per la carica di Segretario del partito nel difficile periodo di tangentopoli, la valutazione è ben diversa.
La condizione posta da Martinazzoli, per accettare l’incarico di Segretario politico fu quella di avere un potere assoluto nelle scelte, per superare quel difficile momento.
Potere assoluto utilizzato poi per determinare la scomparsa della Democrazia Cristiana, prima, con il cambio del nome in Partito Popolare, e dopo la sua scomparsa da quella scena politica italiana che l’aveva vista artefice della ricostruzione e garante per cinquant’anni di sana democrazia.
Solo per quest’ultimo avvenimento può riferirsi a Mino Martinazzoli; l’ avere tentato di provocare le condizioni per la fine del Partito Democratico
Personalmente penso che la sua attuale attività possa avvicinarlo a Angelino Alfano e a tanti altri personaggi che oggi cercano di ricreare una brutta copia di quella che era stata la Democrazia Cristiana.
Tutti verso il centro, non per potere governare in modo diverso, ma per cercare uno spazio da utilizzare indifferentemente, sia con la destra che con la sinistra, per la formazione delle maggioranze parlamentari.
Voglio ricordare a Renzi la fine che hanno fatto i suoi predecessori che, usciti dai partiti che li avevano visti in posizione di vertice, sono scomparsi.
Angelino Alfano, nei confronti del quale ho scritto numerose note di critica, nel periodo in cui rivestiva la carica di Ministro degli Interni, dopo essere stato per molto tempo il delfino di Berlusconi, creò una formazione simile a Italia Viva, ma successivamente preferì ritirarsi dalla politica e riprendere la sua attività professionale che continua a svolgere ad altissimo livello.
Caro Renzi hai delle indiscusse capacità, non continuare a bruciarle per risentimenti nei confronti degli ex amici.
Ricordati quello che tu avevi riservato a loro che te l’hanno meritatamente restituito.
La furbizia a lungo non paga.
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