Quasi 7 mila istanze per il bonus affitto della Regione: “Stanziati fino a 3 mila euro a famiglia”
L’indennità è riservata a chi ha redditi con Isee fino a 15 mila euro annui e a coloro che hanno subito cali reddituali dovuti all’emergenza Covid. Secondo un primo calcolo alla provincia di Palermo andranno oltre 6,1 milioni di euro
Si è chiuso con la presentazione di ben 6.698 istanze di contributo il bando per il bonus affitto della Regione Siciliana. I termini sono scaduti lo scorso 21 aprile. “Supera i 13 milioni di euro – l’ammontare degli aiuti. Questo risultato si tradurrà in erogazioni che raggiungeranno anche i 3 mila euro a famiglia, dando un concreto sostegno a molti nuclei familiari siciliane gravati non solo dalla necessità di un affitto, ma anche dalle conseguenze della crisi economica in atto a più livelli”.
Il dipartimento regionale Infrastrutture aveva messo a punto il bando con l’obiettivo di assegnare le risorse previste dalla legge 431/1998 sul Fondo nazionale per il sostegno all’accesso delle abitazioni in locazione. “Da anni la Regione Sicilia non si occupava di aiuti per gli affitti, ma già dal 2020 si è invertita la tendenza e rilanciato il Bonus affitto nell’ambito del riordino delle politiche abitative in Sicilia.
Nel dettaglio, secondo un primo provvisorio calcolo del riparto delle somme, l’importo dei bonus che verranno assegnati viene così suddiviso per provincia: Palermo, 6.138.844,62 euro; Catania, 2.671.473,37 euro; Messina, 1.744.534,41; Ragusa, 685.469,27; Siracusa, 637.134,70; Trapani, 611.593,49; Agrigento, 383.750,54 euro; Caltanissetta, 178.180,34 euro; Enna, 80.198,11 euro.
Tanti hanno subito cali reddituali dovuti all’emergenza Covid 19. L’elenco dei beneficiari verrà pubblicato sul sito istituzionale dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture. Il bonus affitto della Regione è rivolto a redditi con Isee fino a 15 mila euro annui e a coloro che, dopo le verifiche su ciascun nominativo previste dal bando, hanno i requisiti richiesti.
Nella suddivisione delle quote, si può evidenziare l’iniquità adottata. E’ evidente quanta differenza ci sia fra la somma assegnata alla provincia di Palermo, che fa la parte del leone con il 50% di quanto stanziato a livello regionale, mentre resta fanalino di coda la Provincia di Enna che, forse per lo scarso interessamento delle amministrazioni comunali, ha una quota assegnata di soli 80.198,11 euro, appena il 6,50% della intera quota.
Che dire, una situazione che persiste nel tempo e che può essere capovolta da un interessamento da parte delle varie amministrazioni comunali, che devono fare uno sforzo maggiore, sia per essere inseriti nell’elenco delle città ad alta tensione abitativa, tanto da dare ai propri cittadini i benefici della cedolare secca concordata al 10%, sia il diritto ad accedere in modo più consistente nei contributi di sostegno alle famiglie con redditi minimi.
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