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Arriva la neve ad Enna e con essa tornano a galla vecchie tradizioni popolari..
Nel “usus” comune, esercitato dai nostri avi fino a qualche decennio fa con regolarità, l’arrivo della neve non segnava certo un disagio come avviene oggi ma anzi era un’evento favorevole!
Si usava, infatti, raccogliere la neve in catini di metallo puliti e conservati per l’occorrenza. La neve raccolta dai unti più alti ed intonsi, veniva poi utilizzata prevalentemente per due scopi: conservare e curare.
Per conservare i cibi , non esistevano certo freezer o frigoriferi e nei decenni più recenti, non tutti potevano permettersene uno. Era quindi da sfruttare ciò che madre natura donava gratuitamente: mamma neve, la stessa conservata nelle tipiche grotte dette “catoji” si manteneva viva per un buon numero di settimane, consentendo la lunga conservazione in fresco di cibi deperibili. Finita quella non si disperava di certo! Bastava rivolgersi a”Fabbrica o ghiacciu” ,sita nei pressi del quartiere Mulino a vento…
Per curare, la candida manna, veniva sapientemente mischiata con olio ed erbe officinali. Ogni famiglia custodiva la sua ricetta in dosi e più o meno ingredienti aggiungi, ma la base era sempre di neve e “ugliu di casa”- olio d’oliva prodotto artigianalmente. La mistura, porta in vasetti di vetro sterilizzati, veniva conservata con cura ed utilizzata come unguento in caso di forti scottature, Herpes, eritemi o reazioni allergiche di varia natura.