AL SINDACO
della città di ENNA Enna 16 dicembre 2022
Oggetto: Capannone Club Nautico di Pergusa
La informo, nel confermare tutte le altre note contenute nella corrispondenza intercorsa, ed in particolare l’ultima mia nota del 4 ottobre scorso, di avere preso visione ed acquisito le delibere n. 3 del 28 aprile 1955 della giunta comunale relativa “alla concessione gratuita di mq 600 di suolo sulle rive del lago di Pergusa, allo scopo di farvi sorgere un padiglione al club canottieri”, e la relativa conseguenziale delibera di ratifica approvata dal Consiglio Comunale in data 7 luglio 1955 al punto 63/329.
Non mi è stata mostrata una seconda delibera relativa ad altra concessione di suolo, presentata per conto del club il 7 luglio 1965 dall’architetto Angelino Fondacaro.
Ho invano tentato più di una volta di essere ascoltato personalmente da lei, per esporle alcuni aspetti di diversi problemi, ma non mi è stato consentito per i suoi importanti impegni, confermati dalla sua assenza trovandosi normalmente a Catania sua residenza, facendosi rappresentare da tre dei suoi assessori in tre importanti recenti manifestazioni.
Allora sono costretto ricordarle che non consentirò che possa ripetersi quello che già mi è stato riservato per altro mio rapporto che sintetizzo.
In data 14 novembre 2008 avevo richiesto un’autorizzazione per l’aperura i un passo carrabile.
Solo dopo molte raccomandate il 25 febbraio del 2005, a distanza di 7 anni, il Comune mi chiese il nome della strada, che non aveva alcun nome, il numero civico di prima e dopo il varco da realizzare e non c’erano numeri civici e, dulcis in fundo, l’autorizzazione da parte dell’ente proprietario che era lo stesso comune.
Visto questo strano comportamento, avvalendomi del silenzio assenso trasmesso per conoscenza anche alla Procura della Repubblica, avevo fatto effettuare, nel mese di aprile 2018, parte dei lavori.
Con nota del 18 settembre 2018 il Comune mi contestò l’arbitraria esecuzione dei lavori disponendone l’immediata demolizione.
In riscontro ad una mia nota del 2 ottobre 2018, a distanza esattamente di dieci anni dalla richiesta, con nota del 9 ottobre 2018, a distanza di solo una settimana dalla ma nota soprarichiamata, il Comune mi comunicò che dalle verifiche condotte dal servizio competente del Comando di polizia municipale, unitamente al personale tecnico dell’ANAS lo stesso (manufatto) posto a protezione delle acque di origine meteoriche, ricade in proprietà diversa da questo Ente”.
Avendo sperimentato questo particolare comportamento da parte del Comune, avrei voluto ricordarle personalmente che le delibere sopra indicate documentano il falso effettuato dal Comune con la intestazione catastale del padiglione e, inoltre, lo scasso con la sostituzione delle chiavi.
Segnalazione che volevo effettuare per evitare l’inizio di un’azione penale, propedeutica ad altra azione civile, per cui le suggerisco di far cancellare dal suo staff la prenotazione di un incontro da me fatta da circa dieci giorni, perché parte di quello che avrei voluto dirle, ormai lo ritengo inutile, mentre il resto viene conservato tra i miei ricordi.
angiolo alerci