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I ragazzi dell’IPS “Federico II” di Enna hanno avuto un’occasione formativa preziosa, a contatto con un grande maestro pasticciere siciliano, Nuccio Daidone, realizzando diversi esemplari di frutta martorana, prima modellando pezzi come mandarini, castagne, albicocche e fichi d’India, passando poi alla delicata fase della colorazione, dove il colore viene dato a strati, dal più tenue al più vivace, finendo con quei ritocchi (veri e propri trucchi del mestiere) utili a conferire ai frutti l’illusione di essere veri e appetibili come quelli naturali.
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La frutta martorana, inventata secondo leggenda dalle monache benedettine palermitane del convento adiacente alla chiesa di Santa Maria dell’ammiraglio, detta “la Martorana”, è una specialità tradizionale siciliana nota nel mondo e, in origine, preparata nel periodo della festa dei Morti, il 2 novembre.
La leggenda vuole che le monache d’allora, ricevuta l’improvvisa notizia della visita del re, per abbellire il loro rinomato e lussureggiante giardino che in quel periodo era spoglio di fiori e di frutti, si inventarono questi piccoli dolcetti, prodigandosi a dar loro forme e colori che riproducessero quelli dei frutti naturali.
Il re, venuto a visitare il giardino, si trovò di fronte a tanta inusuale abbondanza che ne rimase stupito e, una volta scoperto il dolce inganno, ne fu tanto entusiasta da voler dare il nome di “pasta reale” a quelle sorprendenti invenzioni.
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La pasta reale, nei secoli, pur avendo mantenuto la farina di mandorle e l’albume d’uovo come suoi ingredienti fondamentali (gli stessi del marzapane), ha visto la sostituzione del miele con lo zucchero e, soprattutto, ha visto crescere la varietà di forme date a questi preziosi dolcetti.
Oggi i maestri pasticceri producono i frutti più disparati usando le “forme” (stampi originariamente in gesso o colatura di zolfo, oggi in silicone), mentre quelli più esperti si prodigano anche nella modellazione e decorazione di forme complicate e laboriose come aragoste o pesci tropicali, arrivando a produrre opere di alto artigianato ricercate dai collezionisti.
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Il maestro Nuccio Daidone, che si è specializzato alla scuola di alta pasticceria di Gaston Lenôtre a Parigi, nella sua lunghissima carriera ha avuto numerosi riconoscimenti e commissioni prestigiose, tra cui la realizzazione di una torta per Giovanni Paolo II e una colossale cassata di 200 chili per la festa di matrimonio di Pippo Baudo e Katia Ricciarelli.