CRISI IDRICA IN PROVINCIA DI ENNA
Cgil e Filctem Enna “Problema crisi idriga è un problema strutturale, frutto di anni di politiche
inadeguate. Si rimedi cominciando dagli interventi sulle reti idriche ed energetiche”.
Tutti sanno che la provincia di Enna è la provincia dei laghi ma – dichiarano il Segretario
Generale della Filctem Cgil di Enna Alfredo Schilirò e il Segretario Generale della Camera del Lavoro
di Enna Antonio Malaguarnera – dei “laghi a secco”. Agli occhi di tutti noi – continuano i sindacalisti
della Cgil di Enna – lo spettacolo che si presenta nel vedere gli invasi a secco è devastante.
Sono concentrati qui 8 dei 37 laghi che si trovano in Sicilia e sono tra i più grandi dell’isola;
tra i più interessanti: il lago di Pergusa, il lago Pozzillo presso Regalbuto (uno dei bacini artificiali
più estesi dell’Europa, alimentato dal fiume Salso), la diga Ancipa presso Troina (costruita
effettuando uno sbarramento del fiume di Troina nel zona tra la Rocca Ancia e la Rocca Mania), il
lago dell’Ogliastro in territorio di Aidone e il lago Nicoletti presso Leonforte. Il più conosciuto rimane
comunque quello di Pergusa, che fra l’altro, è anche l’unico lago naturale dell’ennese.
“La crisi idrica si aggrava ma dire che si tratta di una emergenza di oggi è ridicolo: quello
dell’acqua è infatti un problema strutturale frutto delle inadeguatezze di politiche regionali che hanno
guardato più alla governance che al benessere dei cittadini. Urge la definizione di una strategia
complessiva, con interventi a partire dalle reti idriche ed energetiche” aggiungono Schilirò e
Malaguarnera.
Per garantire un approvvigionamento sicuro di acqua potabile e non- sottolineano gli
esponenti sindacali- servono azioni sinergiche che coinvolgano anche il mondo del lavoro, agricolo
e industriale e interventi non più rinviabili sulle reti e sui sistemi energetici”.
Perché quindi non puntare sulla filiera dell’acqua e farla diventare risorsa? – si chiedono il
Segretario Generale della Camera del lavoro di Enna Antonio Malaguarnera e il Segretario Generale
della Filctem Cgil Alfredo Schilirò.
Il sistema idrico siciliano- dicono – è connotato da invasi con capacità ridotta, una rete idrica
colabrodo. Si aggiunge la dismissione di sistemi di approvvigionamento idrico senza la previsione di
sistemi alternativi e tecnologicamente avanzati, oltrechè l’inefficienza del riutilizzo delle acque reflue
che ha determinato l’applicazione di sanzioni europee per la carente depurazione”.
L’utilizzo razionale delle risorse idriche – sottolineano i rappresentanti di Cgil e Filctem –
potrebbe fare crescere anche nel territorio ennese dunque, per la complessità del sistema e il numero
degli addetti, una delle industrie più grandi ed efficienti, in grado finalmente di utilizzare la mole
ingente di investimenti previsti e ipotizzarne anche di ulteriori in altri campi delle energie rinnovabili.
Sarebbe da irresponsabili non investire sul settore – aggiungono Malaguarnera e Schilirò. Per il
sindacato valorizzare la filiera dell’acqua “ a partire anche dal riuso delle acque reflue, significa anche
rigenerare un sistema frammentato affinchè acqua e idroelettrico siano protagonisti nel territorio
ennese e nella nostra regione”
Visite: 414