Le ragioni dello sciopero, che in Sicilia e nel Mezzogiorno assume un valore ancora più importante, hanno radici profonde.
Potere d’acquisto, salari che non aumentano, pressione fiscale sui salari stessi, precarietà, sistema pensionistico ingiusto e gravoso, soprattutto per le donne. Nulla è cambiato rispetto a prima.
Anzi ci sono aspetti nella legge di bilancio che peggiorano la condizione dei lavoratori. A partire dalla precarietà: bisogna cancellare tante forme precarie assurde di lavoro che ancora ci sono, invece si risponde introducendo i voucher che svalorizzano e rendono ancora più fragile il mondo del lavoro. Serve una vera lotta all’evasione fiscale, invece si risponde con l’aumento dell’uso del contante e con i condoni. Inoltre la logica della flat tax è sbagliata perché aumenta le differenze, penalizza i lavoratori e crea disparità.