
Anche questo sabato 4 marzo si è tenuta l’assemblea pubblica mensile organizzata dal Cln.
Il tema scelto è Armi e Sanità e prende spunto dall’ultimo DEF che ha stabilito un aumento di 12 miliardi di euro delle spese militari e contestualmente una riduzione di 2 miliardi della spesa sanitaria, con un chiaro indirizzo a privilegiare la spesa per l’acquisto di armi da inviare all’Ucraina piuttosto che rafforzare e migliorare la sanità pubblica che necessita interventi per colmare quelle lacune che la pandemia ha reso evidenti sia per le terapie intensive che per la sanità di prossimità.
Nell’incontro si è discusso delle precondizioni che hanno portato a tale scelta ovvero l’incapacità dell’Italia di prendere una decisione autonoma rispetto alla volontà e alle scelte in ambito di politica estera dettate dagli USA attraverso la Nato, l’adesione pertanto a quello schieramento di nazioni che hanno deciso di alimentare il conflitto in corso nell’est europeo, inviando armi ad una delle parti in guerra e la proroga conseguente del decreto Draghi che, con il sostegno di tutti i partiti, consentiva l’invio di armi all’Ucraina, andando contro allo spirito dell’art. 11 della Carta Costituzionale che sancisce che l’Italia ripudia la guerra come mezzo per dirimere le controversie internazionali.
Questa scelta non solo getta benzina sul fuoco ma riduce qualsiasi margine di trattativa, di cui l’Italia si sarebbe potuto fare promotrice, nella qualità di paese che da sempre intrattiene rapporti di amicizia e di collaborazione con le popolazioni russa ed ucraina.
Sull’altro tema, la riduzione della spesa sanitaria, il confronto si è focalizzato sul fatto che questa scelta contrasta con quanto asserito durante tutto il periodo della pandemia, ovvero che la salute è al primo posto nelle priorità del nostro governo.
Il fatto che la sanità richiede interventi e sostegno economico adeguato, per migliorare i servizi e ridurre le liste di attesa è ormai chiaro a tutti, eppure si continuano a dirottare le risorse verso scelte contrarie alla salute e alla vita.
Durante la riunione sono state proiettate una serie di diapositive informative su aspetti storici, geopolitici, economici e sociali che sono serviti da spunto per gli approfondimenti e l’analisi fatta con il contributo di tutti i presenti.
L’incontro è stato utile anche per esporre i due referendum presentati il 2 marzo di quest’anno dal comitato referendario con in testa il giurista professor Ugo Mattei e composto da una serie di altri giuristi, intellettuali, filosofi, giornalisti, proprio per consentire al popolo italiano di far sentire la propria voce, in maniera determinante ed incisiva, sulla guerra, sulla fornitura di armi all’Ucraina e per eliminare il conflitto di interessi nella pianificazione della spesa sanitaria, mantenendo il ruolo esclusivo del pubblico sottraendolo ai privati.
L’incontro ha animato un confronto molto vivace ed interessato e molti dei presenti si sono resi disponibili a dare tutto il supporto possibile per la migliore riuscita dei referendum e dare voce a quella maggioranza silenziosa di italiani che è contro la guerra e a favore di una sanità migliore, più efficace ed efficiente.
Il CLN si ripropone di continuare a sollecitare il dibattito tra le persone attraverso questa formula dell’assemblea pubblica, per cui a breve sarà presentato il programma del prossimo incontro.