UNA SOLUZIONE CONTRO IL CARO AFFITTI
Per l’U.P.P.I. i 660 milioni di euro stanziati dal Governo per gli alloggi studenti non dovranno es-sere destinati esclusivamente agli enti pubblici, ma dovranno soprattutto essere messi a disposi-zione dei piccoli proprietari per finanziare la riqualificazione dei loro appartamenti da destinare ad affitti per studenti a prezzi calmierati.
La drammatica situazione delle grandi città, dove studenti e famiglie sono spesso costretti a solu-zioni di fortuna e dove i costi risultano insopportabili (+ 10% in un solo anno!) si è creata per un complesso di ragioni: l’aumento dei costi per la ristrutturazione deli immobili, il peso dell’IMU, l’impossibilità di liberare la casa da chi non paga, l’assenza degli aiuti pubblici ai meno abbienti e la scomparsa del patrimonio immobiliare pubblico.
Con canoni mensili come quelli di Milano (22 euro/mq), Firenze (18,3 euro/mq), Bologna (18 eu-ro/mq) e Venezia (16,9 euro/mq) si impone una riflessione collettiva, tra proprietari, inquilini e pubblica amministrazione. I piccoli proprietari, che in Italia sono rappresentati dall’U.P.P.I. con migliaia di iscritti, sono pronti a fare la loro parte: ma con una proposta complessiva, che indirizzi gli sforzi di tutti nel modo giusto, senza assistenzialismi né perdite erariali. Una proposta organica che rimetta sul mercato quel 25% del patrimonio abitativo a oggi fuori uso per ragioni di manu-tenzione o mancati adeguamenti tecnici o burocratici. Gran parte di questa enorme disponibilità abitativa è in possesso di piccoli proprietari impossibilitati, per ragioni economiche, ad apportare i miglioramenti necessari. Per l’U.P.P.I. è necessario prevedere un contributo pubblico pari ad una percentuale del costo sostenuto per la ristrutturazione a fronte della disponibilità del proprietario ad affittare ad un canone calmierato: un simile intervento porterebbe sul mercato una massa di ap-partamenti che avrebbero subito un effetto molto positivo sui canoni: i proprietari potrebbero ri-cavare un affitto ragionevole, gli inquilini potrebbero pagarlo senza strangolarsi, e lo Stato, con una spesa minima risolverebbe in gran parte quello che oggi è un grave problema sociale.
Per quanto riguarda il nostro territorio, l’ormai consolidata realtà di Enna, nuova città universita-ria, nonostante la recente possibilità di espandersi ulteriormente con le nuove facoltà che si stanno aggiungendo alle precedenti, non fa assolutamente pensare ad un drammatico aumento dei prezzi per i nostri alloggi in affitto.
L’ultimo accordo territoriale siglato dall’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari e dalle organiz-zazioni degli inquilini SUNIA – SICET e UNIAT, hanno determinato dei canoni calmierati che a differenza delle grandi e blasonate città universitarie sono abbastanza economici per gli studenti.
Si va infatti da un minimo di € 3,80/mq a un massimo di € 6,00/mq nelle micro zone centrali, con un valore medio di € 4,68/mq. Per la zona di Enna bassa, limitrofa a tutte le strutture universitarie, dove si trova un parco immobiliare di recente costruzione dotato di ogni tipo di servizio, i canoni calmierati sono di € 3,90 al metro quadro nella fascia minima e di € 7,20/mq per la fascia massi-ma, ma per i requisiti degli alloggi della zona si rientra nell’80% delle ipotesi a € 5,22/mq.