Ultimo week-end 24/25 Settembre a Bagheria Anteprima della mostra/studio “Mani innamorate” Monsù di Sicilia – Storie e racconti sulla figura del cuoco più ricercata dei tempi
Anteprima “Le Mani Innamorate” mostra/studio sui Monsù di Sicilia.
Dal 10 al 25 Settembre a Bagheria in occasione dell iniziativa ” Le vie dei Tesori ” saranno esposti alcuni panelli descrittivi della vita del Monsù Mario Lo Menzo . Nel regno delle due Sicilie, il titolo di Monsù appellativo usato per distinguere i cuochi dei casati nobiliari. Deriva dalla fusione di “Monsieur le chef” ovvero Maestro di cucina … E’ in corso uno studio sui Monsù di Sicilia, a cura dell’enogastronoma Sabrina Gianforte. Vi presentiamo, in anteprima, una parte della mostra/studio “Mani innamorate” Monsù di Sicilia – Storie e racconti sulla figura del cuoco più ricercata dei tempi. L’ultimo Monsù, famoso nel mondo, Mario Lo Menzo, uomo distinto e gentile, curioso e amabile. La sua carriera si è svolta tra Palermo e Regaleali a Valledolmo, presso Villa Tasca dei Conti D’Almerita. In questo ultimo week-end di settembre è possibile ammirare l’anteprima all’interno della Dimora-Storica Cirrincione-Mineo che apre per la prima volta al pubblico. Una parte del Palazzo attribuita alla famiglia Pittalà, in esposizione gli arredi originali, altri risalenti al primo novecento , affreschi e sovraporta definiscono i tre ambienti visibili al pubblico, in esposizione arredi e corredi per allestire la tavola sono mostra e raccontati in un percorso dalla voce dell’arch Maria Giammarresi, insieme alla padrona di casa Sig.ra AnnaMaria Cirrincione Mineo e in fine l’aspetto etno-enogastronomico racconta le gesta dell’Ultimo Monsù di Sicilia Mario Lo Menzo . Le sue opere e creazioni gastronomiche, sono oggetto di studio per scoprirene la innate abilità di un talento unico e raro.
Per l’occasione della conclusione dell’anteprima sabato nel pomeriggio gli ospiti potranno degustare “L’aperitivo del Monsù” un piatto della tradizione gastronomica, lo sfincione di Bagheria, realizzato dal panificatore maestro d’Arte Bianca Massimo Scaduto. Lo sfincione, le cui origini nobili fanno risalire la sua versione in bianco, senza salsa e la cui forma sferica richiama il simbolo della sacralità, tipico consumo nel periodo natalizio, oggi esteso a quasi tutto l’anno.
La mostra itinerante e completa, che mira a mettere in evidenza altri racconti sui Monsù di Sicilia affinché non rimanga, una figura letteraria già inserita dai grandi scrittori come Tomasi di Lampedusa con il Gattopardo, De Roberto con i Viceré, Montemaggiore con Settebello ed altri scrittori Siciliani, ma arrivi al grande pubblico come testimonianza vera e viva di un vissuto legato ad altri stili di vita e abitudini alimentari. Ci racconta la Gianforte: ” Il Monsù Lo Menzo aveva accesso a derrate alimentari di prima qualità, raffreddavano i cibi con la neve delle Madonie e la paglia, non esistevano tutte le attrezzature moderne. Il loro talento si caratterizza per avere sviluppato una nuova combinazione di sapori unendo gli ingredienti della cucina Francese più delicati, ai sapori mediterranei più decisi, oltre alla manualità si creavano ogni decorazione del piatto ed erano commestibili e in fine va attribuito merito alla visione creatività che sviluppano con ogni singolo ingrediente”. La mostra completa, sarà inaugurata ad Ottobre a Palermo e Dicembre a Bagheria in collaborazione con AIGS L’accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia Storica .