
IL CROCIFISSO DELLA CATEVA
La Cateva o Chiesa delle Anime Sante è una piccola cappella od oratorio risalente agli inizi del 1500 (altri datano la sua costruzione in tempi anteriori), che sottostà alla Chiesa Madre di Pietraperzia e che si apre soltanto nel mese di maggio.
Il primo testo che accenna alla chiesetta della Cateva e alla Croce dipinta, in essa ritrovata, è la: “Relazione critico-storica della prodigiosa invenzione d’una immagine di Maria Santissima della Cava di Pietrapercia” dello storico locale fra Dionigi Bongiovanni (Palermo 1776).
Nell’ultima edizione di quest’opera (Maggio 1998), alla pagina 255 (antico testo p. 247), così si legge: “…. sotto della quale (Chiesa Madre) v’é una gran Cappella, creduta Chiesa de’ Greci, nel di cui linguaggio si disse, come oggidì si chiama: La Cateva: Ivi fu ritrovato un SS. Crocifisso di greca Pittura, che si adora dal Popolo con gran venerazione, la di cui Festa é quella del 3. Maggio. Evvi parimente in Cassa di Cristallo inargentata la maggior porzione del Corpo di S. Felice Prete M. colla Statua, la di cui Solennità con Fiera, e Processione si fa il giorno 30 Agosto, quando si costuma quì sciogliersi, o legarsi co’ Padroni i Servi, e gli Annalori, che in altro nome chiamano ancora Garzoni: ov’è finalmente una Compagnia del Ss. Corpo di Cristo, ed una Congregazione Secreta: Questa Cateva, parimente si appella, delle Anime Sante, ed ha le sue mura tocche d’oro all’antica, con più quadroni delle Anime purganti”.
La chiesetta della Cateva “creduta Chiesa de’ Greci” è il luogo dove “fu ritrovato un SS. Crocifisso di greca Pittura, che si adora dal Popolo con gran venerazione, la di cui Festa é quella del 3. Maggio”. Tutt’oggi l’effigie del SS. Crocifisso è oggetto di grande venerazione da parte del popolo che numeroso si riversa in quella cappella ogni giorno del mese di Maggio, in devoto pellegrinaggio.
Fino a metà degli anni ’50 del secolo scorso la Cateva presentava, in un’urna d’argento e di cristallo, la reliquia di una parte del corpo di San Felice, prete e martire. Dello stesso santo, che si festeggiava il 30 agosto, vi era una statua in stile bizantineggiante e tutta rivestita di oro zecchino, che oggi si trova su uno degli altari della Chiesa
Madre. Oltre alla processione e alla fiera, il 30 Agosto, giorno della festa di S. Felice, si usava sciogliere o legare il contratto di servitù tra padroni e servi (se il contratto era annuale gli “annalori” si chiamavano “garzoni”). La Cateva era anche sede della Compagnia del SS. Corpo di Cristo e di una Congregazione Segreta. La Cateva aveva le mura lastricate d’oro e più pitture raffiguranti le Anime del Purgatorio.
LE PREGHIERE A GESU’ CROCIFISSO VENERATO NELLA CATEVA
Lino Guarnaccia alle pagine 74-75 del suo libro “La Chiesa Matrice di Pietraperzia” riporta un’antica tradizione religiosa di Pietraperzia riguardante la devozione al Santissimo Crocifisso, che, come sappiamo, si venera per tutto il mese di Maggio nella chiesetta della Cateva, antica cripta della Chiesa Madre.
Lino Guarnaccia fa sapere che il primo Maggio (Padre Dionigi scrive il 3 Maggio), giorno dei festeggiamenti della Santa Croce (sic), i fedeli si radunavano in chiesa per partecipare alla Messa. Al termine di essa, si recavano in processione presso la grande Croce che si trova in zona “Montagna”, vicino la chiesa di San Francesco (il
Guarnaccia sostiene che lì vi era una cappella dedicata alla S. Croce, cosa che non ci risulta e che nessuno degli Autori di Pietraperzia ha mai citato), e, disposti attorno alla Croce, si sedevano “sopra una panchina semicircolare” e ripetevano per mille e cento volte la preghiera (a mò di cantilena):
“Gesù, Gesù, Gesù, Santa Cruci, aiutàtimi
vu’” (“Gesù, Gesù, Gesù, Santa Croce, aiutatemi voi”).
Il fedele, ad ogni giaculatoria recitata, faceva corrispondere la presa di un sassolino che poneva davanti a sè, fìno ad arrivare a mille e cento piccole pietre.
Se in altre occasioni uno incontrava un suo nemico era invitato a dire la preghiera: “Nun-zu’ ppi-mmì ca lu jùrnu di la Santa Cruci dìssi mìlli e-ccìntu vòti: Gesù, Gesù, Gesù, Santa Crùci aiutàtimi vu’”
(Traduzione: “Non è per me che il giorno della Santa Croce recitai mille e cento volte la preghiera: Gesù, Gesù, Gesù, Santa Croce, aiutatemi voi”).
Nel paragrafo “Devozione e Rosario a Gesù Crocifisso” del libro “La Settimana Santa e la Pasqua a Pietraperzia” (1989, pagg. 121-125) è riportato il Rosario
dialettale a Gesù Crocifisso, (dettato dalla signora La Loggia
Benedetta) che viene recitato nella Cateva ogni giorno del mese di Maggio.
(Il Rosario si inizia con una preghiera introduttoria, da ripetere in sostituzione di ciascuno dei cinque misteri mariani conosciuti.).
1 –Mìju Crucifìssu Amùri,
Chjìnu di tanti affànni
Nun-sàccju simi-ddànnu
Oppùri mi salverò.
2 -Ppila vostraTesta ccu spìnie-ddulùra
Gesù mìju,cori nfinìtu,
Cumu Patri redentùri
Mi darai l’eterna vita.
3 –Caru Gesùzzu mìju,
Ppi lu vostru Custàtu
Rènniri vùgliu a Vvùji
L’ùrtimu aiàtu.
(Segue la preghiera, da recitare alternata tra una voce e il
popolo):
VOCE: O Santìssimu Crucifìssu, li vostri gràzziji sùnu
spìssu.
TUTTI: U-nn’ada scuràri sta jurnàta, c’hàmma èssiri
cunzulàti.
TRADUZIONE: 1 – Mio Crocifisso Amore, pieno ditanti
affanni, non so se mi dannerò oppure misalverò.
2 – Per la vostra Testa con spine e dolori, Gesù mio, cuore
infinito, comePadre redentore, mi darete l’eterna vita.
3 – Caro Gesù mio, per il vostro Costato, rendere voglio a
Voi l’ultimo fiato.
VOCE: O Santissimo Crocifisso, le vostre grazie siano
(vengano date)spesso.
TUTTI: Non deve tramontare questa giornata, che
attendiamo di essere consolati.
(Tratto dalla Rivista “Pietraperzia”)