Vigilia del secondo impegno in campionato per la Serie B maschile. La Pallamano Aretusa sarà di scena domani alle 11,30 al Pala Mili di Messina contro l’Handball & Beach Team Messina e i ragazzi di Sergio Vilageliu proveranno a bissare il successo della prima giornata ottenuto contro Scicli.
Queste le considerazioni di Enzo Augello, storico preparatore dei portieri e figura di spicco del movimento nazionale pallamanistico, che sin dalla propria nascita, l’Aretusa ha voluto nei suoi ranghi: “I ragazzi non mi hanno sorpreso per questo inizio, forse qualcuno sì, ma in meglio. E’ chiaro che tutto ciò è il frutto di una loro maturazione personale ma anche grazie al lavoro fatto negli ultimi anni. Loro stanno continuando su un percorso di crescita, c’è molto da fare perché sono ancora giovani e le cose da insegnare sono tante ma il gruppo sta dimostrando una bella coesione e c’è un’amalgama che stiamo costruendo. Ma il primo approccio con la nuova stagione è stato importante, in quanto hanno dimostrato una grande emotività. Dovrà certamente esserci una controprova. Magari si fosse stati sottopressione perché sotto nel punteggio, forse sarebbero stati sollecitati altri meccanismi, quindi occorrerà poi lavorerà su aspetti psicologici”.
Quindi l’avversario di domenica: “Non conosco il Messina così come le altre squadre tranne qualcuna tipo Alcamo che sarà sulla falsariga degli altri anni ma io ragiono in termini un po’ lontano dai pre-concetti. Personalmente come tecnico dei portieri non mi interessa preparare la partita in se stessa ma l’adeguamento al campionato in generale. E quindi si lavora molto sull’aspetto psicologico che è molto più importante. Oggi si va sulle percentuali, i video, ecc. ma a me piace lavorare molto sull’aspetto mentale”.
E mentalmente, quale materiale umano ha oggi Enzo Augello? “Abbiamo questi quattro portieri giovani, loro non devono pensare di essere arrivati ma lavorare perché le lacune ci sono come è giusto che sia nei giovani ma devono impegnarsi a livello mentale: il portiere non si può esimere di usare la mente durante la partita e deve abituarsi durante l’allenamento. Ognuno ha le sue caratteristiche. E quindi occorrono lavori diversi, soprattutto quando ti cimenti sui giovani. Con i più grandi occorre un altro tipo di lavoro”.