L’UNIONE EUROPEA, CHE FIGURA?
Sono trascorsi esattamente trent’anni dal fatidico 1° novembre 1993, quando nacque l’ormai famosa Unione europea, fondata da sei Stati (Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) mentre oggi ne contiamo ben ventisette.
Spesso è stato puntualmente detto che questa Europa ha bisogno di una scossa che possa provocare il cambio di marcia, per evitare una sua possibile disgregazione.
Questa Europa non è quella voluta dai grandi padri fondatori: De Gasperi, Spinelli, Monnet, Schuman, Bech, Adenauer e Spaak.
Oggi, purtroppo, è nelle mani di mediocri politicanti che, per sopravvivere, si sono circondati da burocrati scarsamente capaci e ben pagati.
E’ stato criticato il comportamento dell’Inghilterra che, dopo averne largamente beneficiato, con un suo studiato referendum ha preferito uscirne.
Lo scopo primario del disegno dei cosiddetti Padri fondatori era quello di realizzare una vera confederazione di Stati del tipo “Stati Uniti d’America”.
In questi trent’anni ne abbiamo visto di tutti i colori e subito l’indifferenza nei nostri confronti, lasciati soli nell’annoso problema dell’immigrazione, con voti contrari e distinguo di molti paesi.
In questo periodo dell’aggressione da parte della Russia all’Ucraina il comportamento, se non riguardasse una immane tragedia, personalmente lo definirei da avanspettacolo.
Ventisette ministri degli esteri per concordare e mediare le linee di politica estera dell’Unione. Ventisette governi che devono supinamente accettare le linee imposteci dagli USA, senza tener conto che gli USA sono molto lontani da quella linea di guerra che si trova alle nostre porte e che, a parte qualche positiva valutazione, un pensierino va fatto al possibile condizionamento fatto dalle grandi e numerose aziende produttrici di armi da guerra, che condizionano tutti i candidati all’elezione del Presidente della Repubblica.
Ventisette governi divisi, con la Germania in testa, che condizionano la scelta di blocco totale della fornitura del gas da parte della Russia.
Anche il nostro Presidente della Repubblica, in questo particolare momento, è intervenuto sulla necessità e l’urgenza che l’Unione europea faccia un passo avanti. spero verso la realizzazione di quanto allora previsto dai cosiddetti padri fondatori: l’Unione politica europea.
Problema questo da me trattato nei miei numerosi articoli pubblicati su diversi giornali on line, inseriti nei miei otto libri di “Cronaca e riflessioni sulla politica italiana”. Articoli e libri che tutti possono leggere collegandosi a Hennaion/ La biblioteca degli autori ennesi/ Angiolo Alerci.
Senza considerare le mie note riferite al comportamento dell’Europa nei nostri confronti sul problema dell’immigrazione, ho pensato di segnalare i titoli e le date dei miei articoli che hanno sempre richiamato l’urgenza di completarne l’opera, realizzando un’effettiva unione politica.
Il 28 giugno2016 con il titolo: NUOVI PROBLEMI PER L’EUROPA. (pag.73 del 2° libro Cronaca e riflessioni sulla politica italiana)
Nel 1951 i Grandi del tempo istituirono la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), ampliata successivamente nel 1957 con la Comunità Economica Europea (CEE) e successivamente altri organismi (Commissione, Parlamento europeo, Corte di Giustizia).
Il fine era quello di pervenire con una certa sollecitudine all’unità politica dell’Europa.
Da allora nessun passo in questa direzione è stato fatto in quanto la mediocrità delle classi politiche presenti sempre in quel Parlamento, supportate dalle indicazioni dei rispettivi Governi, hanno preferito non trattare l’argomento che, indirettamente, avrebbe sminuito il potere dei singoli Governi.
Non avere realizzato l’unità politica è stata e sarà ancora la vera causa che molte problematiche importanti non saranno mai prese in esame da parte dell’Europa.
Il 28 gennaio 2017 con il titolo L’EUROPA MINACCIA ( pag.142 2° libro)
“Questa Europa ha bisogno di una scossa che possa provocare il cambio di marcia, non solo per le questioni sopra accennate, o la disgregazione. Questa Europa non è quella voluta dai grandi padri fondatori: De Gasperi, Spinelli, Monnet, Schuman, Bech, Adenauer e Spaak.”
Il 15 marzo 2018 con il titolo I NANI D’EUROPA (pag.42 del 4° libro)
Altiero Spinelli e Ernesto Rossi nel 1941 vennero confinati dal fascismo sull’isola Ventotene, perché considerati non graditi al regime mussoliniano.
Durante il loro esilio scrissero un importante documento “Per un’Europa libera ed unita. Progetto di un manifesto”, indicando la federazione degli Stati di Europa sul modello statunitense, come unica soluzione per la salvezza della civiltà europea.
22 giugno 2018 con il titolo L’EUROPA SEMPRE PIU’IN BASSO (pag.96 del 4°libro)
La nuova generazione invece di mirare subito ad una Unione politica, che avrebbe successivamente creato le strutture necessarie comuni, ritenne di iniziare con la creazione di numerosi carrozzoni messi nelle mani di quella burocrazia che ha da sempre ostacolato il raggiungimento di quello che era stato lo scopo primario: l’Unione Politica Europea.
13 settembre 2018 con il titolo EUROPA: DOPO LA FARSA IL DRAMMA (pag 105 del 4° libro).
I “PADRI” che diedero vita all’Unione (Italia, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), per l’alta qualità dei responsabili (De Gasperi, Monnet, Schuman, Bech, Adenauer e Spaak) sancirono il principio “dell’unanimità” per certe decisioni da adottare.
Principio di notevole rilevanza, se gestito da sei personaggi di grande rilevo e responsabilità.
Principio tuttora vigente con un Consiglio europeo formato da ventisette Stati dove il voto contrario di Cipro o di Malta può paralizzare la vita dell’Unione.
27 aprile 2019 -con il titolo LE ELEZIONI EUROPEE (pag.37 del 5° libro)
La cosa più grave oggi è che, in vista delle prossime elezioni, tutti parlano della necessità di apportare delle modifiche, ma nessuno parla più di realizzare l’unità politica.
I sei Padri fondatori concordarono che ogni iniziativa doveva essere presa con il consenso di tutti, cioè all’unanimità. Norma di assoluta importanza per quei soggetti di particolare caratura e in numero limitato.
Norma ancora vigente oggi con la presenza di ventotto Stati, spesso usata come arma di ricatto anche da Stati come Cipro e Malta.
Il voto contrario di Cipro o Malta può bloccare completamente ogni attività e alimentare azioni di ricatto, cosa che spesso è già avvenuto.
4 ottobre 2021 con il titolo L’UNIONE POLITICA EUROPEA E’ MORTA, prima della sua nascita
/(pag.95 dell’8°libro)
Periodicamente alcuni fatti mi hanno spinto ad esprimere il mio pensiero sottolineando sempre che per me l’operazione Europa politicamente unita era rimasta incompiuta.
Oggi sono convinto di potere affermare che il problema è da considerarsi morto e sepolto.
Non si è riuscito a porlo e risolverlo quando gli Stati fondatori erano soltanto sei ed è impensabile, dopo un indiscriminato ampliamento a 27 Stati, che il problema possa essere preso più in considerazione.
Ho usato il termine indiscriminato per non essere più pesante.
Oggi ho pensato di rivedere il mio giudizio negativo e pesante dato agli inglesi che, valutando l’allora presente e prevedendo quello che poteva accadere, con una lungimiranza tipica inglese e con un referendum ben pilotato, decisero di rinunziare a far parte di quella atipica e particolare unione.
Ai posteri l’ardua sentenza!
angiolo alerci