L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Questo il titolo del Corriere della Sera:
SPUNTA IL NOME DI CASINI
Casini, esperto navigatore della “via di mezzo” che sa scomparire dai radar.
In questa confusa vigilia in vista delle prime votazioni per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, il Corriere della sera con un titolo a piena pagina, ha sottolineato “Spunta il nome di Casini”.
Casini era stato incluso in una lunga lista, ma mai avrei pensato che il giornale più diffuso in Italia potesse riservargli un titolo a piena pagina.
Il 10 aprile 2012 in una mia lettera che riguardava il problema della soppressione delle province scrivevo: “Sono rimasto un democristiano di vecchio stampo, non ho aderito a nessuna delle frantumazioni createsi, ma ho sempre dichiarato che al momento delle votazioni il mio voto sarebbe stato per Casini che ritenevo il più vicino alla tradizione della vecchia D.C.”
Questa scelta venne da me immediatamente e definitivamente modificata con il modificare degli atteggiamenti e dei comportamenti dell’On.Casini, da me pesantemente criticati.
Il 16 novembre 2012 mentre si trattava per predisporre una bozza di nuova legge elettorale scrivevo (nota pubblicata su diversi giornali on line e inserita alle pagg.40/41 del mio 1° volume di Cronaca e riflessioni sulla politica italiana):
“La verità è molto chiara: Alfano, Bersani e Casini, per motivi diversi, non potranno mai pervenire ad una seria intesa.
Alfano, che tenta di dimostrare una certa autonomia da Berlusconi, ne è invece pesantemente condizionato e costretto continuamente a modificare le sue posizioni.
Bersani che crede, secondo le previsioni, di essere il Segretario del partito che otterrebbe la maggioranza relativa, aspira ad ottenere un premio di maggioranza di una certa consistenza.
Casini, che vuole rappresentare il centro, è sempre più confuso; la sera va a letto con Bersani e la mattina si sveglia con Alfano”.
Riporto integralmente l’articolo, pubblicato sempre su diversi giornali on line e inserito alle pagg. 25,26 e 27 del mio VII volume di Cronaca e riflessioni sulla politica italiana.
16 gennaio 2021
NUOVO PARTITO POPOLARE
L’agilissimo On. Pier Ferdinando Casini, uno dei pochi superstiti della Prima Repubblica, sempre in primo piano nell’agone politico italiano, con l’agilità di un esperto atleta anticipando tutti gli altri responsabili dei partiti minori, ha valutato la portata della legge elettorale allo studio da parte del Parlamento, ha rinunziato alla sua proposta di creazione di un “nuovo centro” ed ha deciso di confluire nel Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano.
Una mossa che più che di grande responsabilità è stata di grande intuito politico.
Lo stesso intuito che Casini, a differenza di Fini, dimostrò in occasione delle ultime elezioni politiche, ottenendo un posto di “riguardo” nella lista di “Scelta Civica” del Senato.
Purtroppo, da vecchio democristiano che per un po’ di tempo lo avevo ritenuto l’erede più vicino alla migliore tradizione della D.C., ho continuamente valutato in modo critico i continui comportamenti dell’ex Presidente della Camera dei Deputati.
Casini, nato politicamente con Biscaglia e allevato da Forlani, dopo i fatti degli anni ‘90 si unisce con Mastella con la benedizione dell’ex Presidente della Repubblica Cossiga, ma l’abbandona per problemi di poltrone e passa con Berlusconi, dal quale aveva ottenuto la promessa della Presidenza della Camera.
Durante la legislatura percepisce che Berlusconi non è più soddisfatto, sia per il modo col quale egli presiede quell’assemblea sia per certi discorsi portati avanti sul piano politico e che in quel momento dimostra, invece, di avere più fiducia in Fini.
Valutata questa nuova situazione decide di abbandonare la Casa della Libertà, nella convinzione di poter essere determinante in occasione delle imminenti elezioni.
Quando Fini, nel modo che tutti abbiamo visto ripetutamente in TV, abbandona Berlusconi, Casini costituisce il cosiddetto “terzo polo” con Fini e Rutelli nella speranza di determinare una forte attrazione nella pubblica opinione.
Non appena si accorge della indifferenza dell’elettorato nei confronti di questa nuova aggregazione, incomincia a lanciare significativi segnali di una sua possibile collaborazione con il P.D., abbandonando i suoi ultimi interlocutori Fini e Rutelli.
In vista di possibili nuove elezioni con la nuova legge elettorale, confluisce nel Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano.
Un suggerimento ad Alfano, già ex giovane della D.C., da parte dell’ultimo dei fondatori della D.C. di Enna: Casini è uno dei politici di maggiore esperienza dal quale ti dovrai sempre guardare, perché trattasi di un soggetto politicamente non completamente affidabile.
A distanza di dieci anni Casini è lo stesso, cambia continuamente.
Questa era la storia da me raccontata, ma mai mi sarei immaginato di leggere il titolo del Corriere della sera di oggi.