Partiamo da un presupposto che vale (soprattutto) per chi, come noi, vive in un contesto che è il risultato di una incredibile stratificazione culturale: la cucina è un patrimonio culturale vivente.
Quindi, cos’è il cibo?
Per rispondere proponiamo un capovolgimento di prospettiva, chiedendo a chi il cibo lo produce e consuma all’interno di pratiche culturali che si muovono tra lo spazio domestico e quello sociale, secondo le forme di una ritualità a volte semplice e schietta, altre volte complessa e codificata.
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Con i ragazzi dell’IPS Federico II di Enna realizzeremo un e-book, “Storie di cucina”, un modestissimo tentativo di raccontare la cucina siciliana e i suoi territori attraverso le memorie di chi la pratica e li abita.
I ragazzi saranno parte attiva raccogliendo testimonianze, con i loro smartphone, presso i loro anziani parenti, il nostro tramite più immediato con un passato che rischia di essere sempre meno visibile se non cancellato.
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Ci si farà raccontare quelle pratiche che, legate alla preparazione dei cibi, alla formulazione di diete specifiche o a particolari modalità di somministrazione o condivisione del cibo, conferiscono valore socialmente condiviso a questi atti; pratiche che rispondono al riequilibrio (se non al riscatto) di diete spesso povere ma che, soprattutto, rispondono alla forza dei miti, della fede o della superstizione e che servono a dare senso al calendario della natura o della vita degli uomini.
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