Il 2 febbraio inaugura la mostra di videoinstallazioni di Michele Lambo al Garage Arts Platform
Il Garage Arts Platform è felice di presentare il nuovo ciclo di video installazioni FERE LIBRI di Michele Lambo che avvolge l’intero spazio espositivo con interventi multimediali, suoni e installazioni nati dalla più recente ricerca dell’artista nell’ambito della videopoesia e della tecnoscrittura. La mostra sarà inaugurata il 2 febbraio dalle 19 alle 22 in via Leonardo da Vinci 2 a Enna Bassa e sarà visitabile fino al 31 marzo, su appuntamento e durante gli altri appuntamenti dell’associazione. L’ingresso è libero con tessera garage 23-24.
Nei video che Michele Lambo realizza, il libro appare come un velo che avvolge e svolge, diviene trasparente e sparisce, si sovrappone evocando apparizioni e segni. Il libro rimane avvolto da un ritmo incessante attraverso il quale la velocità, il movimento e il suono realizzano un tutt’uno inafferrabile ma anche carico di energia evocativa che sconvolge il senso, affascina, costringendo a sistemare continuamente le ottiche della visione e per questo, mentre strania, cattura l’attenzione e attrae.
Il libro è la forma che racchiude un valore; è un contenitore di spazio e tempo, un involucro di eventi che esprimono il valore e il disvalore della realtà, ma che insieme li contempla. Al suo interno raccoglie tutta una serie di codici e di simboli che la vita offre per essere classificati come simboli politici, religiosi, naturali e appartenenti ad altre sfere dell’esistenza. Possiamo considerare il libro nella storia come il museo della realtà fino alla prima metà del Novecento, quando una crescente fiducia nei mezzi tecnologici al servizio della comunicazione sancisce la progressiva rinuncia al libro.
Ignazio Apolloni, poeta e scrittore, tra i fondatori del movimento politico-letterario Antigruppo Siciliano scriveva a proposito di Michele Lambo: “Non dunque più oli, pennelli e vernici; martello e scalpello; macchine fotografiche digitali o reflex; concetti inscatolati ed esposti quasi fossero feticci, né azioni istantanee conosciute come happenings o body art ma moltiplicazione di gesti, immagini e parole fusi in un velocissimo vortice, atemporale in quanto arricchito di suoni senza facile datazione, sublimato da dissolvenze versate talvolta nell’acqua di un mare in subbuglio.”
La ricerca artistica di Michele Lambo (1950, Caltanissetta) si è manifestata fin dagli anni Settanta a partire da esperienze verbo-visuali in diversi cicli di opere ed è guidata da un interesse per la forma della scrittura, per un porsi continuamente a distanza dalla parola, per indagare il senso di un discorso – anche impossibile – per un gioco di segni che, giungendo da lontano appartenesse alla memoria: Poesia Postale, L’Araba Poesia, Poesia Metropolitana, repetita iuvant. Dal 1993 è entrata a far parte dominante della sua ricerca la materia con le “Materoscritture” che spostano l’opera sul piano di una oggettività forte attraverso l’utilizzo di caratteri tipografici in legno e in piombo. Ha rivolto poi la sua attenzione alla videopoesia e alla tecnoscrittura (scrittura in video) con la realizzazione di diversi audiovisivi, tra i quali “Liber”, tratto dall’omonimo libro d’artista di Eugenio Miccini, proiettato in occasione della mostra antologica a Mantova del poeta visivo scomparso nel 2007. Oggi realizza grandi tele sul tema dell’infinito, preludendo quasi ad uno spostamento della ricerca nel campo semiologico.
Ha aderito al movimento Singlossia di Rossana Apicella insieme a Franco Spena, Ignazio Apolloni, Salvatore Salomone e Francesco Carbone ed è stato fondatore con Spena e Salamone dell’associazione “Marcel Duchamp” a Caltanissetta. Ha curato mostre e pubblicazioni d’arte.
A Enna, dove l’artista attualmente vive, ha curato per anni in collaborazione con Riccardo Di Stefano, mostre di artisti contemporanei documentate nei rispettivi cataloghi: Zapping, Com-media dell’arte, Quel treno Firenze-Enna. Successivamente è stato direttore artistico dell’associazione Umbilicus che ha operato nel territorio ennese nel campo dell’architettura e dell’arte.
Sue opere si trovano al Museo di Arte Contemporanea di Gibellina, al Museo del Vulcano di Fornazzo di Milo, al Collegio Cairoli di Pavia, alla Galleria Civica di Arte Contemporanea di Praia a Mare, alla Biblioteca Comunale di Ponte delle Alpi, al Museo Civico di Trecastagni, alla Civica Galleria di Arte Contemporanea di Gallarate, al Museum di Bagheria, al Museo d’Arte Contemporanea di Matino, al Museo della Carale di Adriano Accattino a Ivrea. E’ presente nel volume “Visual poetry in Europe” pubblicato dalla Fondazione Benetton.