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UN DOLCE, UNA CITTÀ, UN M° PASTICCIERE (11)
– BISCOTTO ENNESE, ENNA, LIBERTO CAMPISI –
Il nome ufficiale è “Biscotto Comune Ennese”. Anche se gli ingredienti sono solamente quattro (farina di Maiorca, lievito madre, zucchero, strutto e acqua) il risultato finale dipende dalla manodopera. Soprattutto per questa specialità dolciaria, oltre – chiaramente – alla qualità degli ingredienti, la bravura e l’esperienza del pasticciere fanno la differenza. Il nostro maestro LIBERTO CAMPISI ha avuto la fortuna di apprendere i determinanti segreti del procedimento da papà Luigi: e si sente al primo morso. Il suo biscotto ennese è super croccante e non si sbriciola per niente; e poi quando lo assaggi, il suo avvolgente sapore ti sorprende e ti induce alla domanda: ma come fa questo dolcetto nella sua essenzialità ad essere così gustoso? Dobbiamo allora ricordarci che siamo a Enna: la patria di Demetra, la Dea Madre protettrice della Natura e della fertilità e quindi dell’agricoltura e quindi del grano. Infatti, i Latini chiamarono Demetra, Cerere: da qui il termine “cereale”. Questo semplice biscotto è l’esaltazione della farina! L’ingrediente base di tutta la Cucina viene qui galvanizzato dalla mitologia e dalla tradizione. E la sua forma fallica non è per niente casuale: durante il banchetto del matrimonio, le spose offrivano agli invitati proprio questo biscotto, ma prima ne pizzicavano la punta con i denti per onorare Demetra e riceverne in dono la garanzia della fertilità.