ANCORA UN SUCCESSO PER L’ATTORE GAETANO INGALA
IN
“MIUZZU IL BRIGANTE FILOSOFO”
Grande performance dell’attore Gaetano Ingala Sabato 11 Maggio 2024 che, presso la Biblioteca
Angelica di Roma, ha riportato in scena “Miuzzu il Brigante Filosofo”, la travagliata vita di
Giuseppe Salamone costretto a diventare Brigante. Il Tempio della Cultura italiana è stata una
perfetta cornice per l’esibizione del professionista Ingala che, oltre ad essere l’unico Attore dello
spettacolo, ne firma anche la Regia. Un monologo che per più di un’ora, ha alternato risate e
lacrime oltre a momenti di acuta riflessione e che ha trasportato tutti i presenti a Barrafranca,
paesino dell’entroterra siciliano, in uno spaccato temporale a cavallo tra fine ‘800 inizi ‘900.
Ancora una volta un grandissimo successo di pubblico. Tra i presenti l’Artista Maria Pacheco
Cibils, vincitrice del premio Lorenzo il Magnifico alla Biennale di Firenze, l’Avv. Stefania
Fiduccia, nipote del Magistrato Giuseppe Guido Loschiavo che con il libro “Piccola pretura” ispirò
il film “In nome della legge” di Pietro Germi e tante maestranze di cinema e televisione.
Lo spettacolo, definito di “alto profilo culturale”, si propone con uno scopo EDUCATIVO, per
giovani e adulti, attraverso “La teoria delle finestre rotte”, tema purtroppo senza tempo per il
disagio sociale e la delinquenza di allora come adesso.
Il testo è stato scritto da Gaetano Ingala e dallo scrittore Prof. Filippo Salvaggio. Una squadra tutta
di origini barresi con le musiche e i brani inediti, composti da Filippo Salvaggio, eseguiti in studio
dal chitarrista Francesco Paternò e con l’elaborazione del suono di Giuseppe Crapanzano.
L’Allestimento scenico è dello Scenografo e Architetto Elio Ingala, trucco e parrucco della
professionista di cinema e teatro Flavia Strazzanti.
A conclusione della serata, Gaetano Ingala già interprete d’eccellenza in teatro con “La febbre del
sabato sera” e nella serie televisiva “La mafia uccide solo d’estate” su RAI 1, ha voluto omaggiare
tutte le mamme leggendo una poesia tratta dal libro “E venne l’alba” del poeta contemporaneo
Marco Corsi. Ingala, che ha ricevuto da parte dei presenti una grande ovazione, dice: “Sono onorato
e lusingato di poter esprimere la mia arte in questo magnifico posto che se vissuto appieno a giorni
nostri può ancora darci la speranza di un nuovo mondo fatto di “Briganti di Cultura”.
A voi tutti: “Occhio ai briganti che sono tanti”!
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