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“Vurria priari a Vui Spiritu Divinu”.
Oggi l’alba ha avuto un colore diverso, oggi come ogni 29 giugno Enna si sveglia con uno strano fervore ed un sorriso appena accennato..
Si dimentica quasi la solennità dei Santi Pietro e Paolo, le trebbie sui campi di grano fanno meno rumore.
Non si avverte stanchezza ma solo gioia.
Le case degli “ignudi” profumano di appretto e “mastazzola”, le donne indaffarate, le corde in ammollo.
Si controllano i merletti: é tutto pronto.
“Scattia la campana” e, scalze, si muovono le donne per le vie sgranando rosarii fino a giungere al Duomo.
È tutta un ansia, un parlare un pregare, più forte come se il cielo azzurro fosse più vicino e pregasse anche lui.
I piedi scalzi, simbolo di penitenza, i voti in oro segnati dalla pazienza.
La Vergine raccoglie preghiere e suppliche da quel 29 giugno 1412 e non è leggenda.
Enna è una e una è a Patruna, gloria a Dio Cà grazia nni duna.
#ennaèlasuastoria #loradegliincappucciati
Foto Mario Mantegna 2015