“Seminare futuro”: ad Agira il primo seme della comunità educante promossa da Nati per Leggere
<>. Su questa frase del compianto cardinale Carlo Maria Martini si incardina l’ambizioso progetto del gruppo Nati per Leggere di Enna e Caltanissetta: dare vita ad una comunità educante in grado di fronteggiare in maniera concreta la deriva educativa che affligge l’odierna società. E farlo a partire da uno stile differente, senza parole vuote e formalismi ma attraverso buone pratiche. Sabato 13 aprile il salone parrocchiale della Chiesa Abbazia di Agira, in provincia di Enna, ha accolto la tavola rotonda dal titolo “Seminare futuro. Costruiamo insieme una comunità educante”.
Da sinistra Graziella Grippaldi, Giusi Lobello e Marcella Gianfranceschi
Una nuova postura educativa. La tavola rotonda è stata introdotta dalla referente Nati per Leggere di Regalbuto, Graziella Grippaldi:<>.
Marcella Gianfranceschi durante il suo intervento
Una comunità alleata dei genitori e dei bambini. Quali sono gli obiettivi della comunità educante e che ruolo gioca Nati per Leggere in seno a questa progettualità educativa? Quali sono le parole che, con il loro significato profondo, assumono un ruolo cruciale in seno alla comunità educante? Su queste domande e sulle relative risposte ha incentrato il proprio intervento Marcella Gianfranceschi, referente Nati per Leggere Enna-Caltanissetta: <>.
L’intervento di Giusi Lobello
Giusi Lobello, referente Nati per Leggere di Piazza Armerina, ha guidato i presenti in un viaggio carezzevole lungo i sentieri della psicologia funzionale e delle buone pratiche di sviluppo, sottolineando l’importanza di stabilire un contatto empatico con i bambini, facendoli sentire realmente “visti” e considerati nelle loro necessità interiori. Dedicare un tempo di qualità all’interazione con i piccoli è anche una forma di cura, un balsamo in grado di sanare eventuali ferite emotive.
Ridare tempo alle relazioni. <>.
I partecipanti alla tavola rotonda hanno poi preso parte a gruppi di lavoro secondo il metodo del world cafè, voluto da Marcella Gianfranceschi per consentire ai partecipanti di avviare conversazioni tanto informali quanto concrete e costruttive, incentrate sulla costruenda comunità educante. Al termine sono state rese note le conclusioni, dando peso e valore alle parole chiave emerse nei vari tavoli di lavoro. Un primo passo, questo, prodromico rispetto a tutti gli altri. D’altro canto, come diceva Lao Tzu, <>.
Come sostiene da tempo il pedagogista Daniele Novara, <>. La cura, la responsabilità, la collaborazione, il futuro. La comunità educante ha fatto il primo passo, il più importante. Il primo di tanti altri.