Sicilia: la Rete Civica della Salute per l’autentica Casa di Comunità
nuovo cardine della Medicina di Prossimità
Fitto calendario di visite nelle diverse Aziende Sanitarie Provinciali in Sicilia per i Gruppi di lavoro locali, la Rete Civica della Salute e AGENAS – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – nell’ambito delle attività di supporto svolte per lo sviluppo dei nuovi modelli organizzativi della medicina territoriale previsti dal PNRR, le Case di Comunità (CdC), le COT (Centrali Operative Territoriali), gli Ospedali di Comunità (OdC).
Gli incontri hanno coinvolto i rappresentanti di RCS in un dialogo fondamentale per favorire la partecipazione dei cittadini, la conoscenza e la collaborazione lungo questo cruciale cambiamento dell’assetto sanitario. È stata valutata la redazione e l’integrazione dei piani attuativi aziendali con il supporto dei componenti del gruppo locale di lavoro. Sono state anche visitate le strutture individuate per la fase pilota. L’approccio integrato e multidisciplinare evolverà e vedrà coinvolti i Riferimenti Civici di RCS già in dialogo con i Sindaci di diversi Comuni delle province nel quadro dell’Accordo con ANCI Sicilia e le intese con l’Assessorato Regionale Salute ed Agenas.
L’integrazione dei cittadini, dei Comuni e del Terzo Settore nel processo di riorganizzazione della sanità territoriale attraverso la Medicina di Prossimità – finalizzata alle cure più appropriate, efficaci e vicine alle Comunità e ad alleggerire Ospedali e Pronto Soccorso – è un obiettivo della sinergia tra RCS e ANCI Sicilia. La cooperazione impegna RCS per la migliore attuazione del DM 77/2022 (Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale del Servizio Sanitario Nazionale) anche alla luce del Documento di indirizzo contenente indicazioni per la promozione della partecipazione/co-produzione dei pazienti, dei cittadini e della comunità nell’ambito delle Case della Comunità (clicca qui per il download).
La Rete Civica della Salute aderisce al partneriato nazionale “ALLEANZA PER LA CASA DI COMUNITÀ” di cui è promotore il Movimento “Prima la Comunità”, ispirato da Don Virginio Colmegna che è tra i Testimonial nazionali di RCS, e condivide il Documento congiunto “Ruolo e potenzialità della Casa della Comunità per lo sviluppo della partecipazione” (clicca qui per il downolad).
In questo contesto mercoledì 19 giugno p.v. avrà luogo a Roma un pomeriggio di studio e di proposta finalizzato a creare le condizioni per la realizzazione, sui vari territori, di autentiche Case della Comunità previste dal PNRR e dal DM 77.
Questo numero della Newsletter è dedicato alla rendicontazione della partecipazione operativa dei rappresentanti di RCS alle SITE VISIT condotte da Agenas nelle Aziende Sanitarie Provinciali. Un tutoraggio coordinato dal Dirigente Servizio 8 Programmazione Territoriale Assessorato Salute Francesco La Placa e dal Direttore del Dipartimento Area Sanitaria, Antonio Fortino, e costantemente seguito dall’esperto Angelo Pellicanò.
In concomitanza con questa edizione speciale includiamo il documento appena diramato da AGENAS con le “Linee di indirizzo per l’attuazione del Modello Organizzativo Case della Comunità Hub” previste dal PNRR e tracciate nel DM 77/2022 (clicca qui il download).
A Catania per RCS hanno partecipato al meeting con Agenas il Coordinatore provinciale Salvatore Gullotta, la Vice Coordinatrice provinciale Annamaria Giammona e il Riferimento Civico Vito Litrico nella qualità di vicepresidente del Comitato Consultivo Aziendale dell’ASP di Catania.
Il team Agenas era composto da Maria Pia Randazzo, coordinatrice del gruppo di lavoro per le COT, Francesco Nicotra e Angelo Pellicanò in qualità di esperto.
Presenti per l’ASP il Commissario Giuseppe Laganga Senzio, i Direttori Sanitario ed Amministrativo Antonino Rapisarda e Giuseppe Di Bella, il Direttore del Dipartimento Attività Territoriali Francesco Luca. Durante l’incontro è stato esposto il cronoprogramma per la realizzazione della Casa di Comunità Hub di Catania come previsto dal DM 77/22 dove saranno accolte le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP).
Il Direttore Francesco Luca ha spiegato che ci sono in corso dei contatti con le Organizzazioni Sindacali per rimodulare l’area della specialistica e individuare un percorso con i medici di Medicina Generale e gli Specialisti ambulatoriali. Sarà fondamentale e continuo il contributo della Rete Civica della Salute nel mantenere vivo il dialogo con i Sindaci di diversi Comuni della provincia di Catania.
È stato già svolto un intenso lavoro sulla stratificazione dei bisogni della popolazione per la Sanità d’Iniziativa, finalizzata alla definizione di un modello assistenziale di prevenzione e di gestione delle malattie croniche che non aspetta l’assistito in ospedale, ma lo prende in carico in modo proattivo con aioni di prevenzione primaria, diagnosi precoce, gestione clinica e assistenziale, prevenzione delle complicanze, attraverso un follow-up supportato dagli strumenti di tele monitoraggio e telemedicina. Il modello può essere utilizzato per prevedere valori, dati diversi o nuovi, per identificare le funzioni (ruolo, attività, fasi e tempi di realizzazione).
Sono altresì in via di sviluppo, con il supporto di RCS, accordi con i Comuni per realizzare l’integrazione istituzionale, organizzativa e operativa tra tutti i servizi, le istituzioni e le risorse della comunità (Catania Città Metropolitana, Rete Civica della Salute e Terzo Settore, il Privato Accreditato) ed utilizzando tutti gli strumenti informatici e le nuove tecnologie di telemedicina e tele-visita previste dalla digitalizzazione sanitaria.
Durante l’incontro con AGENAS, l’esposizione dell’avanzamento dei lavori è proseguita sulle azioni già svolte dal PTA San Luigi, mettendo in evidenza l’implementazione rivolta alle “Cure palliative”, ai pazienti non autosufficienti, alle fasce di popolazione con patologie di medio-alta gravità, alla telemedicina ed alle modalità di attuazione, alla popolazione sana (prevenzione, screening). RCS a Catania ha espresso condivisione e ha sollecitato la realizzazione delle azioni nei tempi prestabiliti dal PNRR, per garantire l’effettiva fruizione della popolazione, previa adeguata informazione e necessario ri-orientamento della domanda. È emerso che nel territorio etneo sono state realizzate fisicamente due Centrali Operative Territoriali (COT), complete di arredi, di apparecchiature informatiche (quattro PC per centrale, più una stanza completa di arredi e di apparecchiatura informatica per il Coordinatore) e degli applicativi informatici pronti per monitorare le transizioni dei Pazienti ospedale/ territorio ma non ancora a regime in attesa del personale che la RCS considera il fattore primario.
Ad Agrigento hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Domenico Alaimo, Coordinatore del Distretto Sanitario, e Antonino Lo Brutto, Coordinatore provinciale.
Presenti all’incontro il Direttore Sanitario del Distretto di Agrigento Ercole Marchica e il Commissario straordinario dell’Asp di Agrigento Giuseppe Capodieci che ha illustrato al team di Agenas il quadro generale dello stato dell’arte dei COT e delle case di comunità.
In seno al meeting è stato evidenziato il ritardo dovuto sia a un calcolo (in eccesso) dell’effettiva consistenza della popolazione residente sensibile, sia a un incendio che ha rallentato l’apertura di una casa di comunità. Dal dialogo tra il gruppo di lavoro locale, i rappresentanti di RCS e il team di Agenas, sono emersi l’interoperabilità del sistema informatico, problemi relativi alle risorse umane, difficoltà sull’operatività strategica da attivare con le nuove organizzazioni socio-sanitarie nei comuni della provincia agrigentina, la necessità di un accordo tra gli assessorati alla Salute e alla Famiglia.
I rappresentanti di RCS hanno evidenziato il potenziale dei distretti socio-sanitari (L.328) e la prospettiva di nuovi accordi per rivitalizzare i piani di zona con il coinvolgimento dell’associazionismo organizzato a vari livelli. I lavori sono proseguiti con la visita della COT di via Esseneto ad Agrigento.
A Caltanissetta hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Giancarlo La Rocca, Coordinatore provinciale, e Maria Grazia Pignataro, Referente Distrettuale.
La site visit del team dell’Agenzia Nazionale per i servizi Sanitari si è svolta presso la sede della Direzione Sanitaria di Presidio Ospedaliero dell’ASP presieduto dal Direttore Sanitario Luciano Fiorella. Per il gruppo di lavoro dell’Agenas hanno partecipato Antonio Fortino, Francesco Nicotra e Angelo Pellicanò in qualità di esperto.
Per l’ASP di Caltanissetta erano presenti l’intero gruppo di lavoro composto da: Maurilio Cortese, Maria Antonietta Campo, Attilio Ristagno, Paolo La Paglia, Danilo Greco.
La Rete Civica della Salute ha partecipato con l’intento di tutelare l’esigenza assai impegnativa d’informare sullo stato di fatto e agire per re-orientare l’utenza verso le risposte più appropriate ai bisogni di salute.
A Caltanissetta sono stati pienamente perseguiti gli obiettivi di favorire la conoscenza e la collaborazione tra i Gruppi di Lavoro Locali e il team Agenas, si è valutato lo stato di redazione del Piano attuativo aziendale, che prevede il coinvolgimento del GGL nella stesura. La site visit si è conclusa con il sopralluogo effettuato presso la Casa della Comunità di Caltanissetta presso l’ex Ospedale Vittorio Emanuele (in viale Regina Margherita già operativa) e la COT individuata per la fase pilota (già attiva).
A Enna l’incontro con il team di Agenas si è svolto presso l’Ospedale di Leonforte, ha partecipato al meeting in rappresentanza di RCS Catena Caliota. Erano presenti il Commissario dell’ASP di Enna Mario Zappia, il Direttore Sanitario Emanuele Cassarà, il Direttore del Distretto di Leonforte Giuseppe Bonanno, Direttore UO complessa “Cure Primarie” Francesco La Tona, il Responsabile ingegnere dell’ASP di Enna.
I Dirigenti dell’ASP di Enna – accolti i suggerimenti del team AGENAS – hanno illustrato quanto intendono realizzare per le nuove funzioni e gli standard organizzativi che prevedono di attivare presso il distretto di Leonforte. Sono stati visitati i locali individuati per la fase pilota.
A Messina hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Marisa Briguglio, Coordinatrice provinciale, e Rosaria Campo, Referente distrettuale di Patti. La site visit del team dell’Agenas è stata fondamentale per esplorare lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi della medicina territoriale previsti dal PNRR. L’incontro programmato a Messina ha riunito intorno al tavolo di lavoro nella sede della Direzione Generale dell’ASP e presieduto dal Commissario Straordinario Giuseppe Cuccì, gli attori istituzionali e della società civile coinvolti a diverso titolo nella realizzazione delle opere del PNRR. Per il gruppo di lavoro dell’Agenas hanno partecipato Maria Pia Randazzo, Coordinatrice del gruppo di lavoro per le COT, Francesco Nicotra e Angelo Pellicanò in qualità di esperto. Per l’ASP di Messina era presente nel gruppo di lavoro guidato dal RUA Carmelo Crisicelli. La Rete Civica della Salute è molto attiva e operativa nel territorio di Messina, sarà fortemente impegnata nel raggiungimento degli
obiettivi prefissati, contribuirà a favorire la conoscenza e la collaborazione tra i gruppi di lavoro locali e il team AGENAS, e in qualità di stakeholder qualificato valuterà lo stato di redazione del Piano attuativo aziendale, supportando i GLL nella stesura. La site visit nell’Asp di Messina si è conclusa con il sopralluogo effettuato presso la COT di Patti, individuata per la fase pilota, e già in stato di allestimento.
A Siracusa hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS i rappresentanti Pier Francesco Rizza e Aurelio Saraceno.
L’incontro si è tenuto presso l’Asp di Siracusa e ha visto la presenza di Francesco Nicotra nella qualità di referente dell’AGENAS e dei Direttori dell’ASP coinvolti nella attuazione delle strutture individuate.
Premesso che il tema “salute”, intesa come benessere psico-fisico, sociale e relazionale non riducibile solamente alla sanità, è intesa ancora come bene individuale e collettivo, è stato sottolineato quanto sia importante qualificare maggiormente l’impegno e il protagonismo fino ad ora espresso dall’Azienda Sanitaria nella pur importante erogazione di servizi e prestazioni. La partecipazione degli Enti Locali e delle Organizzazioni sociali come Rete Civica della Salute, affinché le azioni intraprese abbiano come finalità anche una rigenerazione di relazioni fiduciarie e solidali tra Istituzioni e tra le persone, nelle comunità dove si è presenti operativamente, è condizione fondante per una reale condivisione di obiettivi, il mutuo aiuto e “il fare insieme” anche rispetto alla realizzazione di progetti di salute comunitaria nel contesto della programmazione territoriale sociale, sanitaria, educativa, ambientale, culturale, del lavoro e della qualità della vita.
In particolare durante l’incontro e sulla necessaria partecipazione dei potenziali fruitori dei servizi sono stati sottolineano alcuni aspetti rilevanti nella pianificazione delle strutture.
In merito alla realizzazione della COT, intesa come centro di coordinamento e di facilitazione delle transizioni dei pazienti da una struttura all’altra, è stata sottoposta all’attenzione dei Responsabili del processo in corso l’opportunità di coinvolgere i rappresentanti degli EE.LL. nei percorsi formativi previsti per il personale sanitario, con particolare attenzione alle figure professionali che nell’immediato futuro dovrebbero collaborare con la COT (es. Dirigenti di Servizi Sociali, Assistenti Sociali, impiegati amministrativi, etc.); inoltre è stato evidenziato che bisogna prevedere eventuali figure o organismi sostitutivi straordinari, in deroga al percorso ordinario, nei casi in cui la COT dovesse segnalare ritardi o inadempienze (Alert) nel percorso assistenziale programmato per un determinato paziente, al fine di evitare il rinvio degli interventi necessari o l’abbandono dell’assistenza. Per esempio nel caso di dimissioni protette da un Ospedale per un susseguente affidamento all’ADI, nel mancato rispetto dei tempi massimi previsti o in assenza del personale addetto, individuare una struttura o un percorso alternativo per l’immediata presa in carico del paziente da parte dell’ADI, con possibilità di ratificare e valutare successivamente la tipologia di assistenza più appropriata.
Per quanto riguarda la realizzazione della Casa di Comunità, che può rappresentare il vero salto di paradigma culturale “dalla sanità alla salute”, sono state avanzate alcune proposte. Promuovere l’inclusione, la partecipazione, l’innovazione e la sperimentazione da parte delle Organizzazioni di Volontariato e del Terzo Settore in tutti gli ambiti nei quali si produce salute. Evitare la frammentazione degli interventi e la settorializzazione delle prestazioni specialistiche, introducendo una visione globale dello stato di salute del paziente, raggruppando, ove possibile, esami di laboratorio, diagnostica per immagini e visite mediche negli stessi giorni e negli stessi locali. Assicurare l’assistenza psicologica di base e gli interventi psicoterapeutici in stretta sinergia con l’assistenza medica in un’ottica olistica della persona umana e secondo un’interpretazione multifattoriale dell’eziologia di numerose condizioni patologiche. Individuare modelli di integrazione socio-sanitaria con gli Enti Locali per l’assistenza ai soggetti fragili, ai disabili, agli anziani multipatologici, ai soggetti soli, ai pazienti cronici, destinando locali, risorse umane e risorse tecnologiche.
A Palermo hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Emanuele Marino, Coordinatore provinciale, e Vito Ragusa, Referente distrettuale di San Giuseppe Jato.
Presenti all’incontro con il team Agenas – composto da Antonio Fortino, Francesco Nicotra e Angelo Pellicanò in qualità di esperto – Daniela Faraoni Commissaria Straordinaria dell’ASP di Palermo e Salvatore Vizzi Direttore del Dipartimento Cure Primarie.
Durante l’incontro conoscitivo sullo stato di avanzamento dei lavori di attuazione della riorganizzazione della rete ospedaliera e di assistenza primaria è emerso che l’ASP di Palermo ha già avviato diverse iniziative volte alla realizzazione delle nuove Centrali Operative Territoriali, Case di Comunità ed Ospedali di Comunità, nell’ottica della sperata di rifunzionalizzazione delle strutture (e non solo nel cambio di denominazione delle stesse) e degli operatori.
In particolare, è stato visitato il neo costituito PTA (Presidio territoriale di assistenza) centro-Palermo, che si trova nell’edificio dell’ASP di via Giacomo Cusmano e che fungerà da modello per le altre strutture sopra dette che verranno finanziate con fondi del PNRR. Tale presidio è il quinto in città e diventerà il punto di riferimento dei quartieri: Montegrappa – S. Rosalia, Palazzo Reale – Monte di Pietà, Politeama, Tribunali – Castellammare.
Le attività di sussidio da parte della Rete Civica della Salute nei confronti dell’ASP di Palermo continueranno nei prossimi mesi per proseguire l’affiancamento nella sperimentazione avviata tra Agenas e Regione Siciliana.
A Ragusa ha partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Salvatore Schembari, Riferimento Civico del Comune di Ragusa e Presidente Comitato Consultivo ASP di Ragusa.
Del team di Agenas era presente Angelo Pellicanò, Antonio Fortino e Francesco Nicotra; per l’ASP di Ragusa hanno partecipato il Commissario Strardinario Giuseppe Drago, il Direttore Sanitario Aziendale Raffaele Elia, la Referente Agenas Carmela La Terra, il Direttore dell’Ufficio Tecnico Pasquale Amendolaggine, Luca Giurdanella Responsabile PUA e COT Aziendale. Ha introdotto i lavori Angelo Pellicanò precisando che gli incontri con le ASP della Sicilia servono per fare il punto sul programma di realizzazione delle strutture previste dal PNRR Missione 6 e sulla stesura del modello
organizzativo, comprendente tutti i soggetti previsti dal D.M. 77, da applicare entro la fine dell’anno in corso, attraverso strutture pilota ( 1 Casa di Comunità, 1 Ospedale di Comunità, 1 COT ), al fine di dare all’utenza una prima concreta risposta, rispetto al potenziamento e al rinnovamento della medicina territoriale, che deve avvenire obbligatoriamente nel Giugno del 2026.
Il Direttore Sanitario Aziendale Raffaele Elia e i suoi collaboratori hanno confermato la volontà di eseguire il percorso delineato da Angelo Pellicanò, ulteriormente precisato da Antonio Fortino e Francesco Nicotra.
Salvatore Schembari, per la Rete Civica della Salute, ha rimarcato l’importanza e l’attesa di risposte che la riorganizzazione e il potenziamento della medicina territoriale pone nei confronti dell’utenza, in termini di prevenzione e di cure primarie, attraverso la medicina di prossimità, l’assistenza domiciliare e la presa in carico degli ammalati cronici. La Rete Civica della Salute si è resa operativa per sussidiare le Aziende Sanitarie Provinciali con la co-progettazione del modello organizzativo, attraverso la partecipazione della Comunità, coinvolgendo le associazioni dei cittadini e del volontariato, perseguendo l’integrazione con i servizi sociali dei comuni. Quindi a Ragusa è stato palesato che il tavolo di lavoro continuerà ad evolvere coinvolgendo tutti i soggetti chiamati a svolgere un ruolo in queste strutture sanitarie intermedie.
A Trapani hanno partecipato al meeting con Agenas in rappresentanza di RCS Angela Miccichè, Coordinatrice provinciale, Rosalba Mezzapelle, Referente distrettuale di Trapani. Il meeting si è tenuto nella sede della Direzione Generale dell’ASP, è stato presieduto dal Commissario Straordinario Ferdinando Croce, ha coinvolto gli attori istituzionali e della società civile. Per il team dell’Agenas hanno partecipato Francesco Nicotra e Angelo Pellicanò in qualità di esperto. Per l’ASP di Trapani era presenti l’intero gruppo di lavoro composto dal Giovanni Barone, Maurizio Bruno, Fabio Carnesi guidato da Ezio Fazio. Si lavorerà per favorire la conoscenza e la collaborazione tra i gruppi locali e il team Agenas. RCS prosegue nel valutare lo stato di redazione del Piano attuativo aziendale, supportando i GLL nella stesura. La visita si è conclusa con il sopralluogo effettuato presso la COT di Trapani, individuata per la fase pilota, e già in stato di allestimento.