La lotta per il contrasto ai cambiamenti climatici è la principale sfida del nostro tempo e deve coinvolgere politica, istituzioni, società civile a ogni livello.
Gli eventi atmosferici estremi che si sono abbattuti negli ultimi anni sul territorio regionale rendono ancor più evidente la necessità di affrontare con vigore il tema del cambiamento climatico, abbandonando qualsiasi tentazione negazionista o tesa a ridimensionare l’emergenza in atto.
L’acqua diventerà un bene sempre più prezioso e per queste ragioni dobbiamo preservarlo in ogni modo.
In futuro le rese medie dei raccolti agricoli diminuiranno del 2% mentre la domanda di cibo crescerà del 14% ogni decennio. Un rapporto di Oxfam stima che – in assenza di mutamenti sostanziali – entro il 2030 i prezzi delle derrate alimentari potrebbero aumentare del 70-90%.
In questo contesto il numero globale di persone che soffre la fame potrebbe aumentare del 20% entro il 2050, e sarà particolarmente grave (65%) nell’Africa sub-sahariana.
Da tempo chiediamo, attraverso atti parlamentari e interventi di Aula, un Piano straordinario per l’efficientamento delle dighe, per la riduzione delle perdite idriche e per il contrasto ai cambiamenti climatici. Ma la politica regionale è interessata solo alla spartizione di poltrone, alla gestione della spesa pubblica e alle logiche clientelari.