Lettera aperta per 28 dicembre 2021
Generale Francesco Paolo Figliuolo
Responsabile dell’Unità di crisi
Ho letto con piacere la sua dichiarazione “IL MIO PENSIERO VA A MEDICI E INFERMIERI CHE STANNO DANDO ESEMPIO DI SACRIFICIO”.
Dichiarazione fatta dal maggiore responsabile della gestione di questo difficilissimo momento di crisi, da una delle rarissime persone serie, un militare e non un politico, che nella assoluta incompetenza dei più, ha messo ordine alla vaccinazione.
A lei affido un mio suggerimento dato ai Presidenti del Consiglio Conte e Draghi, ripetutamente al Ministro Speranza e, senza speranza, segnalato ai responsabili della sanità delle due maggiori organizzazioni sindacali del Paese.
Risultato il silenzio più assoluto.
“ Il 4 gennaio 2021 con altra nota parlando della seconda fase di questo storico periodo, che certamente resterà alla storia con il nome di “coronavirus”, un pensiero particolare dovrebbe essere riservato alle vedove ed ai figli del personale medico, sanitario e dei volontari che hanno dato la loro vita, nel tentativo di salvare quella degli altri.
Alle loro famiglie, qualunque sia stata la durata del rapporto di lavoro delle vittime, dovrebbe essere riconosciuta la pensione di reversibilità come se le vittime avessero raggiunto il massimo previsto dalle norme contrattuali.
Un minimo il costo per lo Stato, massima la valutazione della gente.
Questo mio suggerimento dato al Presidente Conte, alla vigilia della fine del suo mandato, reiterato al Presidente Draghi e sempre al Ministro Speranza non è stato preso in considerazione, nonostante i numerosi contraddittori e spesso inutili provvedimenti adottati.
Ma più ingiustificato è stato il silenzio da parte dei responsabili della sanità delle due grandi organizzazioni sindacali interessate con la seguente precisazione: Considerazioni fatte da un “vecchio” sindacalista che, tra l’altro, per circa 25 anni è stato Presidente dell’Ospedale di Enna (1962/1973) e Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa di Enna (1997/2009), come atto di solidarietà nei confronti della categoria sanitaria.
Affido a Lei questo mio suggerimento che, se lo condividerà, potrà sollecitarlo a chi di competenza.”
Con il massimo riguardo e stima
Angiolo Alerci