Il 4 marzo scorso presso il campo sportivo di un paese della provincia di Enna, al termine di una partita di calcio del campionato dilettantistico regionale, si sono verificati degli episodi di protesta e di intemperanze sfociate anche in azioni violente nei confronti del direttore di gara, “reo” di aver concesso un recupero di tempo ritenuto eccessivo dai giocatori della compagine locale.
Dalle visioni di alcuni video acquisiti da siti internet e social media, è emerso che un calciatore di detta compagine sportiva locale ha strattonato e spintonato con foga l’arbitro, facendolo rovinare a terra.
E’ emerso ancora che un secondo calciatore della medesima squadra avrebbe bloccato la corsa del giudice di gara favorendo così l’aggressione portata dal primo giocatore.
I due giocatori quindi hanno tenuto un contegno offensivo nei confronti dell’arbitro per averlo spintonato al petto, facendolo arretrare e procurando immediato dolore, mancanza di respiro, senso di vomito e per averlo afferrato con estrema violenza per la divisa, strappandola; e ancora per averlo preso con violenza per la testa, dopo la caduta a terra, colpendolo ripetutamente con calci, provocandone varie escoriazioni e forte dolore alla testa ed al collo, a fine gara.
La vicenda è stata ripresa da svariati organi di stampa anche a livello nazionale suscitando sdegno e disapprovazione nell’opinione pubblica per il riprorevole comportamento posto in essere nei confronti del giovane direttore di gara.
Considerati i gravi disordini provocati ed il conseguente pericolo per l’ordine e la sicurezza posto in essere, al fine di prevenire il rischio di reiterazione di ulteriori, analoghi episodi di violenza, anche nell’ambito delle manifestazioni sportive, il Questore di Enna ha esercitato i poteri “di prevenzione” che la legge gli attribuisce quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza e, tramite la dipendente Divisione Anticrimine, ha emesso due provvedimento di DASPO (divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive), a carico dei suddetti soggetti che non potranno accedere, rispettivamente, il primo per il periodo di ANNI UNO e MESI SEI, il secondo per ANNI UNO, in tutti gli stadi o altri impianti sportivi in occasione di eventi calcistici di qualsiasi società sportiva e di qualsiasi livello agonistico, nell’ambito di qualsiasi competizione organizzate dalla F.I.F.A., dalla U.E.F.A, dalla F.I.G.C., dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A, dalla Lega Nazionale Professionisti Serie B, dalla Lega Pro e dalla Lega Nazionale Dilettanti e nell’ambito di tutte le attività prevista dalle Federazioni sportive e dagli e=nti e/o organizzazioni riconosciute dal C.O.N.I..
Il provvedimento adottato dal Questore di Enna va a sommarsi alla pesante squalifica comminata ai medesimi giocatori da parte della competente Federazione.
Continua la linea ferma e decisa da parte delle Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza e della Polizia di Stato per prevenire e colpire con la dovuta e necessaria severità azioni e comportamenti che nulla hanno a che vedere con una sana e regolare competizione sportiva.