
Non è mai passata indifferente. Per la sua statura, il modo di camminare sicura, il suo timbro di voce e soprattutto per quello che diceva.
Ina Urania – zia Ina per tanti – ha fatto un’uscita teatrale drammatica e ha lasciato tutti di stucco. A 64 anni, ha chiuso gli occhi il giorno di Santo Stefano a causa di una brutto male, dopo 40 anni trascorsi nel teatro amatoriale e tra i giovani delle scuole superiori ennesi.
Non aveva figli. Eppure i giovani sono stati sempre la sua missione. Professoressa di matematica, parlava ai suoi alunni guardandoli dritti negli occhi, senza concedere scuse, senza lasciare spazio alla titubanza. Schietta e limpida, pretendeva una risposta critica, voleva che si accendesse la miccia del ragionamento, che uscisse fuori la personalità.
Come la sua, temprata e sensibile, aperta agli slanci comici e nello stesso tempo legata indissolubilmente alla razionalità di Archimede, con uno sguardo attento ai cambiamenti di umore di chiunque nel suo raggio visivo, donna di lunghi ascolti e chiacchierate chilometriche.
Negli ultimi anni, la professoressa Urania ha prestato servizio all’istituto superiore professionale “Federico II” di Enna, scuola che nei prossimi giorni organizzerà una commemorazione per lei.
Giacoma Urania – Ina per tutti – è stata attrice (quasi sempre in ruoli comici, da caratterista) ma anche truccatrice e acconciatrice per decenni nella compagnia Amici del teatro con la quale ha preso parte a diversi tour nazionali. Da 15 anni era uno dei volti femminili della compagnia I Guitti.
L’amico regista Gaetano Libertino ricorda che l’ultima volta che Ina ha calcato il palcoscenico del teatro Garibaldi è stato due anni fa, con la commedia “I zitelli Matarazzu”, un riadattamento delle “Sorelle Materassi” di Palazzeschi per mano dello stesso Libertino.
Organizzatrice di decine di iniziative culturali rivolte ai giovani, ha lavorato anche alla produzione di diversi cortometraggi assieme (tra gli altri) a Emanuele Paladino.
Amici, ammiratori e parenti le tributeranno l’ultimo saluto domani, lunedì 28, alle 9.30 nella chiesa Mater Ecclesiae.
Mariangela Vacanti