In Toscana sulle frane!
Federico Preti – Presidente Nazionale A.I.P.I.N. – Docente di Idraulica e Difesa del Suolo dell’Università di Firenze : “In Toscana, stiamo valutando, monitorando e studiando numerose e frane in cui intervenire con opere di Ingegneria Naturalistica. Ci sono ancora località complicate da raggiungere, anche perchè soggette alla viabilità di montagna. Le frane da sistemare con le nostre tecniche sono proprio quelle più pericolose anche per gli effetti dei cambi climatici e dannose su un territorio con consumo di suolo crescente. Ma sono anche del tipo di quelle dove l’Ingegneria Naturalistica ha avuto successo acclarato da 30 anni a questa parte”.
In Sicilia realizzata vasca di laminazione con Parco Archeologico di Selinunte. Emerse strutture archeologiche portuali insabbiate. Rinaturalizzata la foce del fiume Cottone, recuperati spazi golenali.
Al Parco Archeologico di Selinunte, in Sicilia, rinaturalizzata la foce del fiume Cottone, emerse strutture archeologiche insabbiate.
“In Toscana, stiamo valutando, monitorando e studiando alcune frane per eventualmente intervenire con molteplici opere di Ingegneria Naturalistica. In Alta Versilia e e nel Pistoiese sono ancora località complicate da raggiungere per l’interruzione della viabilità. Con l’Ingegneria Naturalistica, interveniamo efficacemente sull’erosione idrica, sulla viabilità forestale, sui torrenti. Torna il maltempo e tornano numerose le frane che interrompono la viabilità e creano danni a centri abitati infrastrutture. Sono più pericolose anche per gli effetti dei cambi climatici e dannose su un territorio con consumo di suolo crescente. Ma sono anche quelle che possono essere sistemate o prevenute con l’Ingegneria Naturalistica. Da una trentina d’anni a questa parte frane storiche sistemate con tali tecniche sono state oggetto di monitoraggio continuo. Le Nature Based Solutions adottate, secondo la scuola italiana delle Sistemazioni Idraulico-Forestali, non solo hanno avuto un acclarato successo tecnico, ma hanno anche permesso di ottenere un grado di sicurezza addirittura crescente nel tempo. Collegamento a questo, essendo il monitoraggio in corso nelle stesse zone, oggetto di intervento dopo l’alluvione del 19 giugno 1996 proprio nei dintorni di Stazzema (studio della frana di Pomezzana). Nella stessa Alta Versilia, abbiamo monitoraggi dall’alluvione”. Lo ha affermato Federico Preti, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica e Docente di Idraulica del Suolo dell’Università di Firenze.
In Sicilia realizzata vasca di laminazione con Parco Archeologico di Selinunte. Emerse strutture archeologiche portuali insabbiate.Rinaturalizzata la foce del fiume Cottone, recuperati spazi golenali.
“Vasche di laminazione per le piene? Certo. Ma per l’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica – AIPIN – devono essere contestualmente ad aree umide. É quello che é stato realizzato col Parco Archeologico di Selinunte, recuperando e rinaturalizzando la foce del fiume Cottone – ha affermato Gianluigi Pirrera, Vice Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana di Ingegneria Naturalistica, che è sul posto – gli spazi golenali e le aree di confluenza di 2 affluenti. Si è avuto un reale collaudo dei lavori di Protezione Civile che hanno permesso, proprio coi lavori idraulici, di fare emergere strutture archeologiche portuali insabbiate. Basta tutto ciò? No perché gli interventi sono stati realizzati solo nell’ area di Parco ma dovrebbero estendersi all’intero bacino. E questo costringe il Parco a liberare i letti da tutti i detriti che arrivano da monte. A questo punto, i lavori di rinaturalizzazione idraulica devono attuarsi su scala di bacino, per ragioni idrauliche ma anche naturalistiche e culturali”.