RICORDANDO IL 25 APRILE LA GUERRA DI LIBERAZIONE
Facendo un po’di sintesi storica, il 10 giugno 1940 coinvolto il regime fascista con il “patto d’acciaio”, l’ ASSE” tra Berlino e Roma e le “conquiste” dei tedeschi che definivano la “guerra lampo” per l’occupazione di diverse nazioni, fu fatta la dichiarazione di guerra a fianco della Germania, trascinando l’Italia in una disastrosa guerra.
Il 25 luglio 1943, dopo che gli Anglo-americani avevano sbarcato in Sicilia il 10 luglio 1943 ed a Enna erano entrati il 20 luglio, Mussolini messo in minoranza da un ordine del giorno da Dino Grandi, votato dal Gran Consiglio del Fascismo, con 19 voti favorevoli, 7 contrari e due astenuti, si recò dal re presentando le sue dimissioni che furono accettate, contrariamente che si aspettava la riconferma.
Invece Mussolini fu arrestato ed uno dei due capitani dei carabinieri, era da Calascibetta, Paolo Vigneri. Così si pose fine in pochi minuti alla dittatura fascista che governava l’Italia da più di 20 anni.
Il re nominò come successore il Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio a formare il governo.
L’ 8 settembre 1943 è il giorno chiave della nostra storia civile: l’armistizio e l’ignominiosa fuga a Brindisi del re, che lasciò il popolo privo dello Stato. Pertanto la reazione al terrorismo tedesco e fascista, la volontà delle popolazioni di non combattere per i tedeschi, portarono allo slancio per l’unità nazionale e allo sviluppo del movimento partigiano nel maggio 1944.
Ricordando la guerra di Liberazione, non solo vi furono nelle formazioni partigiane dei siciliani, ma anche della provincia di Enna e della nostra città. Infatti i partigiani di Enna furono n.28 e i caduti n. 7. Si ricordano:
Alfredo Attardi, condannato dal Tribunale del GO. GU. a morte Il 15 dicembre 1944, con altri 2 giovani e seppelliti con le sedie dove si trovavano legati;
Angelo Sberna, di anni 22, combattente della Div. “Garibaldi”. Deceduto in seguito a ferite d’arma da fuoco, riportate durante un conflitto con i fascisti.
Vincenzo Di Mattia, comandante di Reparto caduto nell’adempimento del, dovere trovandosi in servizio militare al Nord Italia si arruolò nella file partigiane e Brugnoli Vittorio di Parma scrisse al Sindaco di Enna per raccontare l’assassinio del capo partigiano nella primavera del 1944 e che lo definiva “eroe”.
i fratelli Di Dio Alfredo e Antonio, palermitani di nascita, ma figli di ennesi, campioni nazionale di scherma. Erano ufficiali dell’Esercito italiano Comandanti di fama leggendaria, entrambi caduti in battaglia, alla cui memoria venne conferita la medaglia d’oro al valor militare. Alfredo comandante della Div. “Voltavoce”, sacrificò la vita nella difesa dell’Ossola, morendo il 12-10-1944 a Fiero e Antonio, della brigata “Patrioti Valstrona”, diede il nome ad una divisione autonoma della Repubblica dell’Ossola, cadde nello scontro di Megolo(NO) il 13-2-1944.
i fratelli Vigna Guido e Attilio, fucilati dai nazi-fascisti in Val d’Ossola. Ad Attilio gli fu conferita la medaglia d’argento alla memoria.
Sono ricordati sia nel Sacrario di S. Chiara sia con l’intestazione di una via.
Caduti della provincia di Enna:
Alfonso Guarneri di Villarosa, con lo pseudonimo Trombetta”, nato il 4-8- 1924,figura in una lapide di una piazza di Ivrea, denominata “Piazza dei quattro martiri” e tra i nominativi vi è Guarneri, con la scritta “nato a Enna”. Fu fucilato a solo 19 anni, a Biella assieme ad altri 21 partigiani. Ma fu trasferito ad Ivrea(TO) dove si trovava e si trova residente la famiglia.
Alfonso Guarneri, fece parte della divisione “Garibaldi V^ e VI^”.
Giacomo Lisacchi di Villapriolo (Villarosa), medaglia d’argento al valore militare, ex partigiano, che a Rovereto come è scritto nel conferimento, “nella notte dell’8 e 9 settembre 1943, in seguito alla intimidazione di resa e di cessione delle armi di un forte nucleo di soldati tedeschi armati di parabellum, reagiva prontamente con le armi, trovando eroica morte nell’inadeguata lotta”.
ln questa occasione breve della storia della Resistenza è giusto ricordare Pompeo Colajanni, nipote di Napoleone, figlio del fratello. “Ufficiale antifascista che diventerà famoso col nome di “Barbato”(era il nome di un esponente importante dei Fasci Siciliani)”. Fu il comandante partigiano che liberò Torino.
ln questa occasione si vuole anche ricordare Roberto Trinelli (vivente), ennese di adozione perché sposò una nostra concittadina ed è residente ad Enna dal 1951. partigiano a 17 anni, emiliano, con il nome di battaglia “Fanfulla”, operando nell’Appennino Emiliano-Toscano dal 1944 al 25-4-1945. Ha avuto un attestato di partigiano combattente firmato dal Generale inglese Alexander. Nell’anno 2015 durante la celebrazione del IV Novembre, il Prefetto di Enna Fernando Guida gli ha conferito una medaglia ricordo per il 70° anniversario della guerra di Liberazione.
Tutto questo viene ricordato per non dimenticare .
Enna, 24 Aprile 2024
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