Dopo più di un mese di mobilitazione, agricoltori, allevatori e pescatori siciliani si preparano a partire per Palermo. Domani (20 marzo) si svolgerà il primo corteo regionale in città. Previsto l’arrivo di pullman e macchine da tutte le province siciliane. Il corteo, aperto da un mezzo agricolo, simbolo in tutta Europa della protesta del comparto, partirà intorno alle 10:30 da piazza Marina e attraverserà tutto Corso Vittorio Emanuele, fino a piazza Indipendenza davanti il Palazzo della Regione. «Dopo oltre un mese e mezzo di riunioni, presidi anche permanenti, cortei con i mezzi agricoli che hanno unito tutta la Sicilia, oggi abbiamo un documento unico con tutte le richieste di agricoltori, allevatori e pescatori siciliani. Una voce unica che parte dai presidi di lotta e ha raggiunto i consigli comunali dei nostri paesi, chiamando in causa sindaci e consiglieri di maggioranza e minoranza. Il 20 marzo questa voce arriverà a Palermo. Vogliamo aprire un dialogo con la Ragione, a partire dal nostro documento contenente tutte le rivendicazioni. Tra le principali, l’adeguamento dei prezzi di vendita dei prodotti proporzionato all’aumento dei costi di produzione, la denuncia dello stato di crisi del comparto, l’aumento dei controlli e l’adeguamento dei parametri di qualità e del regime sanzionatorio sulle merci importate, interventi per contrastare la diffusione di malattie virali negli allevamenti. Ma soprattutto chiederemo l’istituzione di un tavolo tecnico regionale permanente a cui devono prendere parte i lavoratori del settore» – si legge nel comunicato.
Una delegazione, composta da due referenti per comitato, ha chiesto di essere ricevuta domani, al termine del corteo, dal Presidente della Regione, Schifani e dall’assessore al ramo, Sammartino. Ma l’obiettivo della manifestazione è anche quello di sensibilizzare i consumatori e coinvolgerli nella protesta.
«Quello dell’agricoltura è sempre stato un settore trainante per l’economia siciliana e deve continuare a esserlo; ma senza interventi urgenti da parte delle istituzioni regionali, nazionali ed europee sarà impossibile tenere in piedi le nostre aziende, fonte di occupazione per migliaia di siciliani, ma soprattutto custodi dell’ambiente e della salute dei consumatori. I nostri prodotti sono, infatti, genuini e di alta qualità e garantiscono una alimentazione sana all’intera popolazione, con importanti ripercussioni sulla salute pubblica. Chiediamo a tutti i siciliani di unirsi a noi» – concludono gli organizzatori.