Enna, continua l’attività di contrasto alla “mala movida”: eseguiti 12 divieti d’accesso ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico trattenimento (c.d. daspo Willy).
La Polizia di Stato della Questura di Enna, nell’ambito della continua attività di prevenzione e controllo della c.d. “movida”, ha eseguito nei confronti di dodici soggetti, di età compresa fra 50 e 18 anni, altrettanti divieti d’accesso ai pubblici esercizi o ai locali di pubblico trattenimento (c.d. daspo Willy), siti nel comune di Agira.
Nella fattispecie, a seguito di una sinergica e proficua attività di collaborazione istituzionale tra il Comando Compagnia Carabinieri di Enna e la Divisione Polizia Anticrimine, il Questore della Provincia di Enna ha emesso i provvedimenti nei confronti delle sopraindicate persone, resesi responsabili di una violenta rissa nei pressi del centro storico di Agira, ove si svolge la cosiddetta movida.
In particolare, la furibonda lite ha visto coinvolti due diversi gruppi, con le modalità tipiche di uno scontro tra bande, dimostrata dalla diversa residenza dei soggetti coinvolti, rispettivamente Agira e Leonforte.
L’attività svolta ha permesso di appurare, altresì, come in un frangente dello scontro si è fatto ricorso anche all’uso di un’arma, risultata poi una pistola scacciacani a salve, fatto che comunque provoca un forte allarme sociale, oltre a dimostrare una complessiva pericolosità per la pubblica incolumità di quel comune.
Si evidenzia come la medesima misura del daspo willy sia stata adottata negli scorsi giorni a carico di altri otto soggetti, di cui due minori, per un analogo fatto avvenuto nel comune di Piazza Armerina ovvero una violenta aggressione ai danni di due giovani appositamente fatti scendere dalla loro autovettura, anzi nei confronti di 3 era stato pure disposto l’obbligo di presentazione serale presso il Commissariato del comune armerino.
Attraverso tale strumento, il Questore, nella sua qualità di Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, interviene tempestivamente per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, per garantire la sana convivenza sociale, ma anche per sostenere e coadiuvare, con tale misura di prevenzione, l’importante attività svolta dall’Autorità Giudiziaria.