ANNIVERSARIO IMPORTANTE DA RICORDARE: 80 ANNI FA NASCEVA LA SCUOLA D’ARTE
Ricordare la storia di 80 anni della Scuola d’Arte di Enna è importante per il percorso fino ad
oggi con la denominazione di Liceo Artistico Regionale.
Fondata nel 1943 per iniziativa del prof. Luigi Cascio, nei locali di una parte dell’edificio dell’ex
Monastero di Santa Maria del Popolo, resosi libero dopo la soppressione di tutti gli Enti religiosi con
le leggi del luglio 1866. All’inizio del XX sec. fu installata una colombaia militare, comprendente
centinaia di colombi viaggiatori, con personale tecnico addetto alla istruzione dei volatili
nell’esercizio del volo.
Inizialmente sorse come Scuola d’Arte e Mestieri in due sezioni: una per l’insegnamento della
lavorazione del legno a cura del sig. Polizzotto e l’altra per l’insegnamento della lavorazione del ferro
curata dal sig. Andrea Tranchida. Per il disegno ornato il sig. Scandaliato.
Tutto il percorso storico, comunque, viene riportato da lapidi in ceramica che si trovano
dall’inizio della Scuola di Via Vittorio Emanuele.
Con deliberazione n. 146 del 14-6-1944 del Sindaco Castagna (erroneamente perché come
risulta dalla deliberazione, consegnata alla S. V., il Sindaco si chiamava Francesco Militello barone di
Castagna. Anzi sarebbe giusto che fuori della lapide di sotto verrebbe precisato dell’errore con il
nome e cognome del Sindaco Francesco Militello, sia per gli atti esistenti già menzionati come risulta
della deliberazione della G. M., sia per la storia della Scuola d’Arte poiché non è mai esistito un
Sindaco con quel cognome), fu dichiarata “Scuola comunale”.
Con decreto del Prefetto Bruno del 22-1-1944, veniva nominato Commissario il Cav. Attilio
Consolo; “il 18-4-1951 la scuola viene decretata dalla Regione Siciliana “Istituto regionale d’Arte” .
Il prof. Luigi Cascio ricoprì la carica di Preside di ruolo dal 1943 al 1980, poi subentrò da quella
data quale Preside di ruolo il prof. Giuseppe Marzilla fino al 1994 quando è stato collocato in
pensione.
Il 9-5-2001, il giornale LA SICILIA, dava la notizia che il giorno 8-5-2001 era stata firmata la
convenzione, che i locali del demanio delle Stato passavano alla Provincia, così come prevedeva la L.
n. 23 dell’11-1-1996. Pertanto i locali occupati dalla Scuola ora sono di competenza della
Provincia.
Nel 1993 la Scuola d’Arte festeggiò il cinquantenario della fondazione.
La Scuola fu intestata a “Mariano Cascio” che morì in guerra nel 1915-1918 e dopo fu aggiunto
anche il nome del fratello Luigi”.
Le prime notizie che riguardano la Chiesa edificata nel 1530 sotto il titolo del popolo era prima
dedicata a Maria SS. dell’Itria, con annesso il Monastero omonimo formatosi quando quattro suore
del Monastero di S. Marco desiderose di vivere la clausura in maniera più intensa e rigorosa decisero
di edificare un nuovo Monastero con il titolo di Santa Maria in un luogo più isolato, che fu
autorizzato dal Monastero Carmelitano di Palermo. In questo luogo già esisteva una antica torre (del
Castello del secolo XV) del sistema difensivo della città, che fu incastonata tra la chiesa e il
Monastero diventando il campanile del complesso monastico.
Ben presto fiorirono le vocazioni che portarono alla crescita del Monastero. La loro vita
continuò normalmente fino ai primi dell’800 quando trovandosi in grave difficoltà economica
chiesero aiuto agli abitanti del quartiere, il popolo rispose con grande generosità, facendo dei lasciti
e portando delle offerte, a tal punto che le suore si sentirono in dovere di dedicare e intitolare la
chiesa e il monastero a tutta la popolazione, che li aveva generosamente aiutate, assegnandogli il
nome di Santa Maria del Popolo, da cui prenderà il nome anche il quartiere.
La sala a pianterreno dell’ex monastero nel 2011 fu intitolata e inaugurata a Napoleone
Colajanni.
Durante la seconda guerra mondiale, il giornale IL SOLCO del 2-6-1946 riporta un articolo-
inchiesta con il titolo “Come si vive alla Colombaia” (ex monastero) di Giuseppe Fiammetta, fra gli
sfollati – famiglie di otto persone in una stanza umida, senza vetri, col pavimento di terriccio nella
quale deve svolgere ogni attività. Lì ci sono state 27 famiglie che hanno vissuto per quasi tre anni.
In sintesi, questa è la storia di quel ex monastero e la sua utilizzazione.
Enna, 21 febbraio 2023
p. IL COMITATO
(Gaetano Vicari)
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