
AD ENNA UN RICCO PATRIMONIO ECCLESIALE RISALENTE AL MEDIOEVO di Salvatore Presti
Oltre ai monumenti che risalgono a dominazioni più remote, quali quelle arabe-normanne e romane, Enna ha un patrimonio ecclesiale risalente al medioevo da fare invidia. All’interno delle sue mura si annoverano ben ventisette chiese e molte erano le cappelle e le chiese rupestre fuori città. Alcune sono chiuse al culto da decenni quali la chiesa di Santa Teresa, già del Carmelo, quella annessa al Collegio di Maria di via Mercato, di San Michele arcangelo di piazza Mazzini, di santa Chiara, diventata sacrario dei caduti, per citarne alcune.
Molte di queste chiese, pur appartenendo alla giurisdizione delle loro parrocchie, sono aperte al culto per volontà dei rettori e dei confrati le cui confraternite hanno le loro sedi in questi edifici di culto. E’ il caso del SS. Salvatore, dell’Addolorata, di Maria SS. La Donna Nuova, di santa Maria del Popolo.
Tra le chiese rupestre più frequentate vi sono il Santuario di Papardura, sorto addossato ad una parete rocciosa, la chiesa della Madonna dè Quadarara, nella contrada omonima e la chiesetta di contrada Rossi.
Enna fu detta città di chiese e conventi dove una folla di ecclesiali con il saio e abiti monastici curavano le anime da redimere.
Salvatore Presti