![](https://ennapress.it/wp-content/uploads/2022/06/foto-laurea-onoris-1024x768.jpg)
A Michel Houellebecq la Laurea Honoris causa in Lingue per la Comunicazione Interculturale della Kore per i suoi tanti mondi letterari e di pensiero
La cerimonia si è svolta ieri mattina in un auditorium gremito e al cospetto delle massime cariche dell’Università ennese. La laurea Honoris Causa significa per “una personalità esterna all’accademia che per meriti vari ha onorato una disciplina o ha segnato una epoca storica, il fatto di poter entrare nel Pantheon della cultura ufficiale di un paese”, le parole di apertura del rettore della Università Kore di Enna Giovanni Puglisi.
“La letteratura è l’attimo di un incontro fuggente – prosegue il rettore – è qualcosa di sublime, sta oltre ogni limite, l’epifania di un “oltre”, come nel pensiero shopenhaueriano. E questo è ciò che Michel Houellebecq ha fatto”. L’osservazione ribelle è dunque la chiave della sua scrittura, una lettura astiosa del pensiero moderno la sua. Un intellettuale senza tempo, dunque, dal messaggio eversivo, che ha scelto da tempo il silenzio stampa come di mezzo di comunicazione non-convenzionale, ma che ieri ha voluto fare una sua lectio per ringraziare dell’onorificenza ricevuta. La Lectio Magistralis per l’autore insignito dell’onorificenza è affidata invece a Vittorio Sgarbi, che in comune con lo scrittore francese ha la libertà di espressione senza filtri e senza auto-limitazioni, e che a tal proposito non delude le attese dell’auditorium, con un evidente tono provocatorio e allusivo già dalle prime battute. Cita versi di Baudelaire, e poi Schopenhauer, Nietzsche, Guénon, Vernant, ma opera anche molti paragoni con personalità di spicco della cultura italiana, tra tutti Battiato e Perroni, e ricorda molti altri nomi di outsider della cultura sia francese che italiana, che hanno valenza di pensatori universali.
Ricorda i molti percorsi di vita e di studio compiuti da Michel Houellebecq, nato nel 1956 nella colonia d’oltremare della Réunion, laureatosi prima in Ecologia e miglioramento dell’ambiente naturale e allievo a seguire della prestigiosa École National Supérieure Louis-Lumière nella sezione di cinema, critico, poeta e autore di tanti saggi. Tra le tante opere dell’autore francese Sgarbi si sofferma su “H. P. Lovecraft. Contro il mondo, contro la vita”, testo che Houellebecq ha dedicato al più grande autore di letteratura fantastica del Novecento – rappresentante di quella che, a suo dire, si può definire la “letteratura del sogno” – in un mix di biografia e aneddotica, al tempo stesso saggio e racconto.
Il senso del nostro tempo del resto per Sgarbi è la maledizione dei molti vecchi parcheggiati in luoghi lontani dalla vista e dal pensiero, in quello che è il ribaltamento completo dei nostri riferimenti culturali e il mancato rispetto delle tradizioni del belpaese.
Michel Houellebecq viene dunque proclamato dottore in Lingue per la Comunicazione Interculturale della classe LM38 e legge la propria Lectio Magistralis, a testa bassa, sguardo schivo e tono dimesso, in un francese poco marcato (e tradotto in video in italiano per la platea) che non manca di far riflettere sul senso della letteratura oggi. Lui che è stato tacciato in passato di prendere posizioni contraddittorie nei confronti della politica e della società, nient’affatto politically correct, ora anti-islam ora filo-islam, punta il dito su quello che significa per noi la letteratura oggi, in una contraddizione e complessità di universi che – come ha ricordato Sgarbi prendendo a prestito le parole di Walt Whitman – fanno di lui uno tra i più grandi scrittori contemporanei, che può ben dire di sé “sono vasto, contengo moltitudini”. Il perfetto paradigma di questo tempo.
Giuliana Maria Amata