La scorsa settimana ho assistito alla cerimonia di inaugurazione del 19′ anno accademico dell’Università Kore Enna, presenziata niente po’ po’ di meno che da un robot umanoide. Che figata!
Ed invito tutti quelli che hanno a cuore la città di Enna, e lo sviluppo dell’Isola e del Meridione tutto, a fare altrettanto, cogliendo l’occasione per condividere alcuni primati e riflessioni sull’emerita Università con voi.
Comincio dalla rassegna dei primati raggiunti, molti dei quali potrebbero essere familari.
La sede scelta per l’inaugurazione: il centro di ricerca L.E.D.A., secondo per dimensioni in Europa e primo al mondo in ambito universitario. Molte aziende del calibro di Anas, Siemens, Ferrovie dello Stato, Leonardo, Terna, Sogin collaborano con il centro. Chapeau .
In termini di ranking, l’Università ha scalato, in pochi anni, la classifica degli atenei privati in Italia, ritagliandosi uno spazio privilegiato fra le prime, per qualità dello studio. Congratulazioni .
L’Università ha fatto, come è ben visibile, enormi investimenti sul territorio, in termini di infrastrutture, con la costruzione di una Biblioteca monumentale, investimenti per la messa a regime di case per gli studenti ad Enna Alta, Enna Bassa/Nuova e con l’acquisto di hotel nell’area del Lago di Pergusa.
L’Università ha adottato un sistema di welfare per i suoi dipendenti amministrativi e corpo docente, un concetto poco diffuso al Sud e che solo l’Università Bocconi e parzialmente l’Università Cattolica possono vantare. A proposito del corpo docente, questo proviene da 4 continenti, a testimonianza dell’internazionalità dello stesso. Sul fronte degli studenti, l’Università immatricola ogni anno migliaia di studenti, provenienti da diverse regioni, per un’offerta di studi molto variegata. Sia il corpo docente che gli studenti sono in crescita anno su anno.
L’Università collabora con l’Ospedale Umberto I, che è ormai un punto di riferimento per la provincia ed agevola gli studenti di Medicina ed Infermieristica nella perfezione dei loro studi. Il nosocomio, tra l’altro, ambisce a diventare Policlinico.
Ultimo a memoria, ma non meno importante: La scelta di puntare anche sull’intelligenza artificiale e sulla robotica. Come accennato e come è possibile vedere nel video, l’inaugurazione è stata coadiuvata da un robot umanoide, mentre l’Università ha promesso di regalarne uno all’ospedale per aiutare negli interventi chirurgici.
Questo ultimo aspetto è di notevole spessore ed inserisco alcune riflessioni a questo punto.
L’intelligenza artificiale (in breve IA o AI) è già il presente ed il futuro:
– per la scoperta di nuovi farmaci, in tempi più brevi. Pfizer ha scoperto l’antidoto per il Covid in 4 mesi con l’aiuto dell’AI, rispetto ad un tempo atteso previsto di 4 anni (Fonte: CEO Pfizer al World Economic Forum, 2024). Su base quotidiana, negli Stati Uniti, aziende farmaceutiche fanno continue scoperte di nuove molecole e farmaci per curare patologie prima incurabili.
– per studiare e predire molti fenomeni planetari, quali il surriscaldamento globale. Tra l’altro, durante l’inaugurazione, l’esimio professore Sandro Montresor, dell’Università di Trento, ha offerto una lectio magistralis sulla sostenibilità in ambito ambientale, tema molto attuale, alla luce anche di fenomeni come la siccità in Sicilia.
– In campo agricolo, le applicazioni dell’IA includono l’agricoltura di precisione, il monitoraggio delle colture, l’ottimizzazione del rendimento, la rilevazione delle infestazioni e l’attrezzatura agricola autonoma.
– in campo manifatturiero, l’IA sta ottimizzando i processi di produzione attraverso la manutenzione predittiva, il controllo qualità, l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento, i robot autonomi e i sistemi di produzione adattivi.
– nell’industria automobilistica, l’IA sta guidando i progressi nei veicoli autonomi, nella manutenzione predittiva, nei sistemi di assistenza alla guida, nella gestione del traffico e nell’infrastruttura intelligente.
Cosa significa questo per ENNA?
TANTO!
Se da una parte la comunità ennese si è negli anni resa piú consapevole sui vantaggi che l’università apporta, manca ancora una presa di consapevolezza piú diffusa dei benefici in ambito culturale, economico, sociale e d’innovazione che la stessa può apportare nel lungo termine. Ed è questa la sfida che deve giocarsi la città di Enna. Se a livello calcistico, siamo stati promossi, la stessa promozione va cercata nei suddetti ambiti, includendo un modo di fare politica di piú ampie vedute – o per parafrasare con la metafora calcistica – di piú alta classifica.
Ad oggi si vede un barlume di speranza e sono lodevoli alcune iniziative di matrice privata come il TEDxEnna, il primo in assoluto in città quest’anno; opere di cura del verde, per merito di D9 del Gruppo Di Martino (grazie!), o la nomina di cittá della gentilezza e mi piacerebbe poter dire un giorno “anche del sorriso”.
Sebbene l’Università faccia già tanto, la stessa può farsi promotrice di eventi per evangelizzare la cittadinanza locale, alzando il livello culturale, rendendosi facilmente accessibile ed entrando in piena simbiosi con la stessa.
Mi permetto di aggiungere infine, col cappello di laureato del migliore ateneo privato italiano, l’Università deve e puó fare anche di più per creare sinergie con il mondo delle imprese locali, per la creazione di un ambiente fertile per la nascita di start-up e spin-off di ricerca universitari, per consentire al talento formato di rimanere in loco. Questo darebbe un contributo al problema ahimè demografico, che diventa non solo in Sicilia, ma in Italia tutta, un problema sempre più pressante.
Intanto buon anno accademico agli studenti e portate sempre piú in alto il nome della UKE Università Kore Enna con il vostro talento.
Gianluca Caccamo
Un ennese all’estero.