Tar Sicilia, respinto il ricorso contro i limiti orario del gioco
“Assolutamente ragionevole, proporzionato e coerente”. Così il Tar di Sicilia, nella fattispecie la sezione di Catania, ha respinto il ricorso sui limiti orari degli apparecchi di gioco. A presentarlo era stata un’impresa del territorio, che gestisce due sale bingo nonché apparecchi di VLT e AWP e che ha provato a contestare la disposizione del Questore di Catania del 2016, che impone la disattivazione entro le ore 24 e la riduzione da 17 a 15 delle ore di funzionamento.
“Una notizia che farà sicuramente polemica – commentano dalla redazione di Slotmachineaams.it – perché non tiene conto in maniera completa della libertà di impresa e delle restrizioni che il settore del gambling ha dovuto subire negli ultimi due anni”. Nella motivazione del tribunale si legge inoltre che il provvedimento “è fondato su una analisi fattuale oggettiva, articolata e tecnicamente orientata al perseguimento dell’interesse alla prevenzione e repressione dei fenomeni criminosi oltre che di quelli che destano particolare allarme sociale”.
“Non si tiene conto, infatti, delle tante misure e delle tante limitazioni che già esistono nel segmento del gioco pubblico e legale – precisano ancora da Slotmachineaams.it – anche a livello online, dove le piattaforme hanno creato la possibilità di impostare limiti di versamento e di spesa oltre al Registro Unico delle Autoesclusioni. Si tratta di uno strumento che consente di autosospendere il proprio account di gioco per un lasso di tempo a scelta, nell’ottica di tutelare il giocatore e aiutarlo a creare dinamiche e abitudini di gioco sempre più responsabili”.
Niente da fare, dunque, per il Tar di Sicilia, per un tema quello delle limitazioni orarie, che finisce adesso anche sui tavoli della politica. È stata firmata infatti dal deputato del Partito Democratico, Paolo Ciani, un’interrogazione parlamentare alla Camera, indirizzata al Ministro della Salute, al Ministro dell’Interno e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, proprio su questo tema. Nella motivazione si legge la necessità di “adottare iniziative volte a limitare l’orario, specialmente per quanto riguarda le ore notturne, di esercizio delle sale da gioco autorizzate ai sensi dell’articolo 86 del testo unico di cui al regio decreto 18 giugno 1931”.
Un tema scottante e sicuramente di grande attualità, che dalla Sicilia si estende al resto d’Italia. Al centro ovviamente c’è la salute e il benessere del giocatore, senza dimenticare però anche la libertà di impresa e i diritti di un settore, quello del gambling, che è stato tra i più colpiti dalla pandemia.