SALVATE IL SINDACO CUCCI’
Avevamo offerto il nostro aiuto affinchè i Sindaci di Nicosia, Gangi e Sperlinga potessero tirarsi fuori dal guado dell’accordo per la creazione del poligono militare nel nostro territorio.
Ora che i Sindaci di Gangi e Nicosia hanno revocato l’accordo, tutto sembrerebbe più semplice, giacché tutte le attività di sostegno potrebbero essere sinergicamente convogliate in soccorso del Sindaco di Sperlinga, che resiste sul fronte occidentale.
Ma non è così, perché il caso è complicato in quanto forse eccede il puro ambito politico.
Basta osservare pensieri, parole ed opere del Sindaco di Sperlinga per rendersene conto.
Egli, in questi giorni, non ha requie e, proteso nella parossistica difesa dell’indifendibile, a chi le dà e a chi le promette.
Per di più con il piglio di chi “a casa sua” ha tutto in ordine.
Quando è di tutta evidenza che l’accordo con i militari è stato approvato con il minimo di democrazia e con il massimo di superficialità.
Come egli stesso ora, senza accorgersene, ammette nel momento in cui proclama che, d’ora in poi, ogni decisione sarà presa convocando gli stati generali ed esperendo tutti gli accertamenti del caso. Come se fosse una gentile concessione e non un obbligo che, adempiuto a tempo debito, avrebbe evitato questo caos.
Ma, farsi risucchiare in un vortice così prorompente, non è senza conseguenze, poiché si rischia di esondare superando i limiti.
A questo punto…
Fermarsi sarebbe bene, riflettere ancora meglio.
E riflettendo attentamente, magari capire che non è possibile dire che egli non si lascia intimidire dalle urla e che non revoca l’accordo per coerenza e senso di responsabilità senza, implicitamente, accusare gli altri due Sindaci, di debolezza, codardia e irresponsabilità.
Senza dimenticare poi che non si è fermato neanche davanti a sua Eccellenza il Vescovo, al quale ha impartito una lezione di catechismo sulla pace tra i popoli, con tanto di citazioni evangeliche virgolettate.
Ci sembra troppo, davvero troppo.
Dobbiamo aiutarlo tutti, noi Sperlinghesi per primi. E di più.
Perché non si può restare indifferenti di fronte al rischio di far ridere.
Bisogna ritrovare l’orgoglio di Sperlinga e la fierezza di essere Sperlinghesi.
Senza dover arrossire per questo ed altro.
Come, ad esempio, all’ultimo Consiglio Comunale, allorquando abbiamo dovuto abbassare gli occhi di fronte ai molti forestieri che ci guardavano sbalorditi per ciò che andava in scena in quell’aula.
In questi tristi giorni politici si è assistito ad una specie di strip teese politico, per cui adesso…
Il re è nudo.
Il Sindaco di Sperlinga si è politicamente denudato da solo e ben venga, adesso, l’operazione verità che egli vuole portare avanti. A condizione che egli incominci a fare il chirurgo di se stesso e che vada fino in fondo con il bisturi.
Perché solo cosi potrà “operare” la verità.
Che è una.
Principalmente una, che consiste nel passo indietro che egli non vuole fare e del quale ha un terrore apocalittico.
Probabilmente considerandolo fatale per se stesso più che per il futuro del paese, che non si salverebbe con l’avvento di uno sparuto plotone di militari.
Ma, oramai, tutti hanno visto, tutti hanno sentito, tutti sanno.
Tutti sanno che continuare su questa assurda e solitaria marcia da kamikaze porta il paese al suo massimo danno e al suo più grande isolamento.
Per questo non è più il tempo di chiedere, essendo arrivata l’ora di esigere.
Esigere!
Che il Sindaco di Sperlinga chiuda questa storia subito e senza cercare altre scorciatoie.
Che si appalesano unicamente come disperati tentativi di salvare la faccia, per evitare una sconfitta che egli teme come la morte.
E qui, più di tutti, potrebbero venirgli in soccorso i suoi colleghi Sindaci che hanno avuto il coraggio di perdere senza morire sulla sconfitta.
Perché politicamente muore solo chi non rispetta la volontà popolare, che è il luogo da dove proviene il potere che i Sindaci usano.
Senza abusarne.
Quindi, niente ripieghi di comodo sul mini-poligono di campanile che servirebbe ancora meno e che, in ogni caso, costituirebbe una potenziale insidia di espansione verso i comuni che, oggi, si sono responsabilmente tirati fuori.
Ed è per questo che bisogna costituire un Coordinamento Intercomunale in grado di tenere viva una attenzione trasversale che vigili su sempre possibili agguati.
A questo fine, ben vengano tutti e tutto:
Comitati, Enti, Associazioni e persino qualche mio omologo leone da tastiera, come ad esempio Piergiacomo La Via che, con la sua “ferocia” predatoria, ha beccato l’art 5 dello statuto del Comune di Sperlinga che così recita:
“Il Comune di Sperlinga rifiuta esplicitamente ogni forma di militarizzazione nel proprio ambito territoriale”
Fate presto!
SALVATE IL SINDACO CUCCI’!
Michele Lo Bianco ex amministratore Comune di Sperlinga