Riforma fiscale, Diritti del Contribuente e Tax Compliance
Vice Ministro Leo “verso un sistema più moderno e semplice”.
Si è tenuto alla Camera di Commercio di Palermo e Enna il Convegno su “I Diritti del Contribuente nella riforma fiscale” organizzato dalla Camera degli Avvocati Tributaristi di Palermo, dall’Ordine Avvocati di Palermo e dall’Ordine Dottori Commercialisti di Palermo ed al quale ha partecipato il viceministro all’economia, Maurizio Leo.
Dopo gli indirizzi di saluto di: Brigida Alaimo, Assessore al Bilancio Comune di Palermo, Alessandro Albanese, Presidente Camera Commercio di Palermo e Enna, Francesco Greco, Presidente del CNF, Fabrizio Escheri, Consigliere del CNDCEC, Giulio Corsini, Componente Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Antonino Maggiore, Comandante Interregionale Italia Sud-Occidentale della Guardia di Finanza, Margherita Maria Calabrò, Direttore Regionale Agenzia delle Entrate, e Accursio Gallo, Segretario OCF. Si sono tenute le relazioni di: Antonio Perrone, Salvatore Regalbuto, Fabrizio Loiacono e Andrea Parlato.
I lavori sono stati introdotti e moderati da Angelo Cuva, Presidente Camera Avvocati Tributaristi di Palermo, V. Presidente Uncat, Docente Diritto Tributario UNIPA e Nicolò La Barbera, Presidente Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Palermo.
Le conclusioni sono state affidate al V. Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo che ha osservato in tema di riforma come “la strada è ancora lunga ma direi che siamo a buon punto, se pensiamo che la legge delega di riforma del fisco è stata approvata in via definitiva solamente lo scorso agosto”. “Abbiamo 24 mesi per emanare e approvare tutti i decreti attuativi e non escludiamo di poter completare il cammino della riforma con ampio anticipo rispetto a questa scadenza”, ha aggiunto, “non è una promessa, piuttosto un auspicio derivante anche dal fatto che in Parlamento abbiamo creato un clima di collaborazione che ci ha consentito di lavora in maniera serena e costruttiva con tutte le forze politiche, nel pieno rispetto delle differenze e dei valori altrui. Detto ciò, siamo molto soddisfatti di come stiamo centrando uno degli obiettivi del nostro programma di governo. L’Italia aspetta da oltre cinquant’anni una riforma organica del fisco. C’era la necessità non solo di correggere alcune storture, ma anche di ammodernare l’architettura del sistema tributario e fiscale, perché nel frattempo il mondo è evoluto e la tecnologia ci offre l’opportunità di dare ai contribuenti e all’amministrazione finanziaria strumenti utili a semplificare la vita di tutti”.
Proprio in questa ottica nel corso del convegno Cuva ha evidenziato la particolare importanza della Tax Compliance per il contrasto all’evasione fiscale e ha formulato la proposta di estendere l’esperienza del “Tavolo della Compliance” Regionale istituito già nel 2016 in Sicilia, su proposta dell’Uncat, dal Garante del Contribuente siciliano a tutte le regioni, anche per mantenere il rapporto con il territorio da parte del nuovo Garante Nazionale previsto dalla recente riforma dello Statuto del Contribuente.
Il Tavolo della Compliance, coordinato dal Garante del Contribuente della Sicilia, ha la funzione di creare “momenti di confronto periodico tra i rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria (compresi gli Enti locali) e gli Ordini e le Associazioni professionali che rappresentano i Contribuenti, aventi ad oggetto l’analisi e l’approfondimento congiunto delle norme e delle problematiche che generano maggiori difficoltà interpretative, al fine di prevenire il contenzioso e di assicurare una corretta applicazione delle disposizioni tributarie”. I Tavoli Regionali potrebbero essere Coordinati dal Garante Nazionale del Contribuente in raccordo operativo con le Direzioni Regionali dell’Agenzia delle Entrate.
Nicolò La Barbera ha osservato come “consapevoli dell’ottimo lavoro di sinergia tra MEF, Commercialisti e Avvocati occorre ripristinare il rapporto agenzia entrate -professionisti – contribuente al livello ante covid a salvaguardia della fede pubblica e della massima efficienza nell’erogazione dei servizi. Servono, infine, maggiori risorse umane e momenti di interlocuzione efficienti tra agenzia entrate e professionisti” .