Non possiamo che essere d’accordo con le parole di disappunto espresse dalla Senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, Responsabile Nazionale del Dipartimento “Diritti”, in merito alla definizione data da Padre Nicolosi sulla composizione della “famiglia” e giustificata dal Sindaco Accardi come libertà di pensiero.
Noi siamo e saremo sempre dalla parte di tutti i cittadini, anche delle famiglie arcobaleno, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, politico, religioso o dal colore della loro pelle.
Noi abbiamo rispetto per tutti in quanto persone e vogliamo che le Istituzioni e i suoi rappresentanti, compreso il Sindaco Accardi, rispettino e tutelino i diritti di tutti i cittadini senza alcuna discriminazione, stigmatizzando comportamenti non rispettosi di tali diritti.
Sui diritti non si transige e il Partito Democratico è e sarà sempre in prima linea per la difesa dell’uguaglianza e contro ogni forma di discriminazione.
Il Segretario del Circolo di Barrafranca
(Angelo Gentile)
Il Segretario Provinciale
(Vittorio Di Gangi)
LETTERA APERTA AL SINDACO DI BARRAFRANCA FABIO ACCARDI
Caro Sindaco Accardi,
ho letto le polemiche che hanno travolto Barrafranca, il paese che lei amministra, per via
delle dichiarazioni di padre Nicolosi durante un’omelia a proposito di cosa sarebbe o non
sarebbe famiglia.
Non entro nel merito delle dichiarazioni del parroco che, per altro, in una certa misura si è
scusato. Mi limito a fargli notare che molti altri parroci in tutta Italia hanno dimostrato di
aver compreso l’evoluzione della società e accolgono le famiglie arcobaleno esattamente
come tutte le altre.
Invece è a lei che voglio rivolgermi in quanto amministratore eletto, per di più, con una
coalizione che include il mio partito. Lo stesso partito che ha voluto e ottenuto la legge
sulle unioni civili per la quale io e altri colleghi abbiamo lavorato per anni senza tregua.
Definire “moda del momento” le famiglie arcobaleno, le coppie di persone dello stesso
sesso, l’affermazione dei diritti non è degno del ruolo di un sindaco che dovrebbe
preoccuparsi del benessere dei propri cittadini e delle proprie cittadine, qualunque sia il
loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.
Le battaglie per l’uguaglianza e le vittorie ottenute finora devono essere un vanto per la
nostra società. Le persone omosessuali, lesbiche, bisex, trans, intersex sono sempre esistite
e sono, da altrettanto tempo, discriminate. Se la “moda del momento” è riconoscere a loro e
alle loro vite la dignità che meritano, ben venga la moda allora. Fuori da questa “moda”
rimane solo chi è ancorato ad un mondo che sta lentamente scomparendo.
E per fortuna, aggiungo. Un mondo fatto di cittadine e cittadini invisibili, di amori
discriminati, di odio e violenza, di disuguaglianza.
Noi, la politica, chi amministra, in osservanza alla Costituzione su cui giuriamo abbiamo il
dovere di batterci contro le disuguaglianze e le discriminazioni, ovunque si annidino. E,
creda, la “libertà di pensiero” a cui lei fa riferimento non ha nulla a che vedere con la
libertà di escludere le persone invece di includerle nella società.
Penso alle tante persone lgbt+ che sicuramente vivono a Barrafranca o che ci sono nate e
sono dovute andare altrove. Penso alla sofferenza che le sue parole, del loro sindaco,
possano aver provocato in loro. A queste persone va tutta la mia solidarietà e vicinanza.
DIPARTIMENTO DIRITTI
La invito, dunque, a riflettere profondamente sulle sue parole e sugli effetti che queste
possono avere avuto su chi vive nella sua città.
Specialmente i più giovani che hanno un estremo bisogno di crescere in un ambiente
accogliente e che lasci loro la possibilità di essere quello che sono, al pari di chiunque altro.
Sen. Monica Cirinnà
Responsabile Nazionale Diritti del Partito Democratico