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In occasione delle prossime elezioni politiche del 25 settembre, Primavera degli Studenti, associazione nazionale di rappresentanza studentesca, insieme alle sue associazioni aderenti attive sul territorio, lancia un appello a tutte le forze politiche che si presenteranno alla sfida elettorale.
L’Italia presenta un contesto incredibilmente preoccupante per quanto concerne la condizione dell’Università e le possibilità dei singoli di intraprendere gli stessi studi universitari. Secondo l’OCSE siamo medaglia d’argento in Europa per minor numero di laureati nella fascia 25-34 anni, peggio di noi solo la Romania: è un dato che viene ripetuto spesso nei contesti in cui si parla di Università e che fotografa bene una realtà in pesante crisi.
Siamo anche gli ultimi per spesa in Istruzione, circa 3 punti percentuali di PIL sotto la media UE e due punti percentuali in meno rispetto agli altri tre grandi Paesi europei simili per popolazione ed economia: in Italia spendiamo l’8% del PIL, in Germania, Francia e Spagna arrivano molto vicini al 10%. I dati sono impietosi quando si arriva alla spesa per Università ed educazione terziaria. Noi spendiamo lo 0,6% del PIL, gli altri grandi Paesi europei circa il doppio.
L’Università è il più alto gradino del nostro sistema d’istruzione e dovrebbe essere lo strumento più efficace di emancipazione sociale ed economica. Non sorprende, dunque, nel momento in cui l’Università ed il Diritto allo Studio sono così sotto-finanziati, che l’ascensore sociale nel nostro Paese sia fermo da anni. Un Paese dove i genitori non possono sperare che i figli abbiano un’istruzione e una condizione socioeconomica migliori della loro è un Paese che non ha futuro.
Crediamo, perciò, sia fondamentale sottolineare l’importanza delle istanze provenienti dalle comunità universitarie, quale motore di sviluppo sociale dell’intera popolazione giovanile e dei territori del nostro Paese in senso più generale e chiediamo ai Partiti, e con loro alle candidate e ai candidati, di manifestare il proprio impegno a sostegno di queste proposte:
1. Aumento della No Tax Area fino al valore ISEE di 30.000 euro e aumento del carattere progressivo della tassazione universitaria, per sostenere l’accesso agli studi delle fasce medio- basse della popolazione.
2. Definitiva eliminazione della figura degli idonei non beneficiari di borsa di studio, attraverso l’aumento stabile del Fondo Integrativo Statale e la determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni.
3. Adozione di criteri perequativi – al posto degli attuali criteri premiali – per il finanziamento degli Atenei, per promuovere la presenza degli Atenei nei contesti con inferiori indicatori socioeconomici, quali ad esempio il Mezzogiorno e le province delle Aree Interne del Paese; inclusione dei fuori corso per il calcolo dei fabbisogni economici degli Atenei.
4. Implementazione di politiche per l’ecosostenibilità delle strutture universitarie, con azioni di contrasto allo spreco alimentare nei servizi ristorativi universitari, il potenziamento della raccolta differenziata e la realizzazione di un parco fotovoltaico universitario all’interno delle strutture di Ateneo.
5. Definizione di un Piano Nazionale straordinario per l’Edilizia Universitaria, per la riqualificazione e realizzazione di spazi per la didattica, lo studio individuale e la ricerca.
6. Adozione di misure normative ed economiche a sostegno delle spese per l’affitto degli studenti e delle studentesse fuorisede con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione; ingenti investimenti per la residenzialità universitaria pubblica.
7. Adozione di forme strutturali di sostegno economico per l’acquisto di materiale didattico e di strumenti tecnologici necessari alla frequentazione degli studi universitari.
8. Istituzione in ogni Ateneo di servizi pubblici di salute mentale per studenti e studentesse universitari, con un finanziamento che consenta un accesso e un intervento in tempi consoni ai bisogni della popolazione universitaria.
9. Apertura di sportelli/centri antiviolenza all’interno degli Atenei italiani, per il contrasto alla violenza di genere anche nel contesto accademico.
10. Definizione nazionale del diritto di accedere alla cosiddetta “carriera alias” per studenti e studentesse transgender, con diritto al nome elettivo in tutte le comunicazioni e pubblicazioni a carattere esterno, anche di tipo elettorale universitario.
11. Modifica dei termini per la conclusione del percorso di studio, con proroga strutturale del termine dal 31 marzo al 30 giugno.
12. Adozione di politiche di trasporto pubblico locale gratuito e/o agevolato – a seconda della condizione economica – per studenti e studentesse universitari, insieme all’investimento per il miglioramento della rete di trasporti per i pendolari.
13. Approvazione di una norma per il voto degli studenti e delle studentesse fuori sede per tutte le consultazioni elettorali e referendarie.
14. Adozione di politiche per l’inserimento lavorativo post-laurea che tutelino da qualsiasi forma di sfruttamento e combattano il precariato.
15. Investimento per la formazione specialistica in ambito sanitario, con l’aumento delle tutele contrattuali e dei trattamenti economici per la formazione in ambito medico e l’equiparazione del trattamento per la formazione in ambito sanitario non medico, con copertura integrale a carico dello Stato.
16.Proseguimento del percorso di abolizione degli esami di stato per l’abilitazione alle professioni e trasformazione in corsi abilitanti per le classi di laurea non interessate dai precedenti interventi normativi.
17. Istituzione di percorsi universitari per le detenute ed i detenuti di tutti gli istituti penitenziari italiani attraverso apposite convenzioni con gli atenei dei vari territori, unificando sotto una sola istituzione le già presenti iniziative di collaborazione.