Giovedì 6 aprile performance elettroacustica “pakkyōne” per cetra cinese e voce di Valerio Mirone al Garage Arts Platform
Giovedi 6 aprile alle 21 si esibisce in garage Valerio Mirone, cantante e polistrumentista palermitano esperto di lingua giapponese e studioso di throat singing. “pakkyōne” è il titolo della performance per voce, guzheng, oggetti elettroacustici e maschere del teatro Noh.
L’ingresso per la serata è di 5 euro con tessera garage 22-23 (3 euro per studenti).
Il Garage Arts Platform si trova in via Leonardo da Vinci 2 a Enna Bassa.
Pakkyōne è un pupazzo dagli indumenti sdruciti, confezionato con spille da balia e stracci rinvenuti in una piccola masseria abbandonata. Non parla ma si esprime in una sorta di moto-linguaggio che articola grafemi sonori e scatti di testa.
Le sue corde vocali, cucite insieme da un filo di spago e foglie di menta intrise nella resina, raschiano il vento e carezzano l’aria calda e fibrosa. Da un albero cavo ha ricavato una cetra, anch’essa bucata, e assemblato aggeggi vibranti battendo pietra, rame e piombo fuso. Costruito senza volto e privo di occhi, talvolta prende a prestito mascheroni di varie fogge per osservare il mondo ed evitare di inciampare.
Grazie alla versatilità del guzheng Valerio Mirone esprime l’aspetto più mistico e tradizionale dell’oriente unito a sperimentazioni musicali di stampo elettronico. Il guzheng è uno strumento musicale tradizionale cinese del II sec. a.C. Questo tipo di cetra veniva originariamente utilizzata nelle orchestre che suonavano alla corte imperiale, mentre risale solo al XIX secolo il suo ampio sviluppo solistico.