
CODICE dei CONTRATTI: L’Ordine deli Architetti P.P.C. di ENNA tra i 102 Ordini Italiani firmatari della lettera
aperta al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
“Le preoccupazioni che avevamo preannunciato attraverso un appello al Ministro Salvini purtroppo non sono
state smentite dal Governo”, così esordisce il Presidente dell’Ordine degli Architetti P. P. C. della Provincia di
Enna, Sebastiano Fazzi.
L’Ordine di Enna è tra i 102 Ordini degli Architetti P. P. C. Italiani, che hanno sottoscritto ed inviato una lettera
aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, per chiedere una profonda revisione del nuovo
codice dei contratti, al fine di superare una serie di criticità: scompare la centralità del progetto nei processi
di trasformazione del territorio; vengono fortemente ridimensionati gli strumenti indispensabili per
promuovere la qualità del progetto, come i concorsi di progettazione; vengono calpestati i diritti dei liberi
professionisti e chiuso il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio piccole e ai
professionisti di talento; vengono rilanciate procedure che vanno contro la qualità, come l’appalto integrato,
che relega il progetto a un ruolo del tutto marginale nell’esecuzione delle opere pubbliche.
Condividiamo l’idea di semplificare le procedure per accelerare la programmazione e l’esecuzione dei lavori
pubblici, ma siamo ben consapevoli che senza un progetto di qualità chiaro e dettagliato si incentiveranno
ribassi scellerati e continueremo a vedere realizzati interventi discutibili e poco sicuri e, prevedibilmente, il
formarsi di contenziosi e ulteriori incompiute.
La nostra lettera aperta, afferma il Presidente dell’Ordine di Enna Sebastiano Fazzi, per chiedere al Governo di
rivedere il nuovo codice dei contratti, già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri,
sottolineando che il principio della semplificazione e quindi del “
fare in fretta” non può mettere in secondo
piano il principio del “
fare bene”.
Offriamo la nostra collaborazione affinché il testo del nuovo Codice sia fondato non su una semplificazione
miope e destinata al fallimento ma, al contrario, su uno snellimento reale delle procedure necessarie per
realizzare le opere pubbliche, supportato e garantito dalla qualità del progetto che rimane, a nostro avviso, il
pilastro principale su cui fondare la riforma”
Il Consiglio Nazionale degli Architetti P. P. C., unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, ha presentato
al Governo un documento con un pacchetto di emendamenti necessari a superare le criticità rilevate nel
testo varato dal Consiglio dei Ministri, che sarà presto sottoposto al parere delle commissioni parlamentari
competenti per materia.
Confidiamo in una presa di coscienza del Governo, conclude Fazzi, sull’opportunità di valutare positivamente
i suggerimenti degli “addetti ai lavori”. In mancanza di un riscontro, siamo pronti a condividere, con gli altri
componenti della “filiera delle costruzioni”, altre forme di protesta.
Si riporta di seguito il testo integrale della lettera pubblicata sul “Corriere della Sera” del 23 dicembre 2022
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI E AL
GOVERNO
“APPALTI, LA QUALITÀ PRIMA DI TUTTO”
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“La professione di Architetto (…) è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti
della società, che storicamente ne ha riconosciuto il ruolo nelle trasformazioni fisiche del territorio,
nella valorizzazione e conservazione dei paesaggi, naturali e urbani, del patrimonio storico e
artistico e nella pianificazione della città e del territorio” (Codice Deontologico degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori, Architetti Iunior E Pianificatori Iunior Italiani – Preambolo)
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IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI DEVE GARANTIRE E PROMUOVERE LA
QUALITÀ DI PROGETTI E OPERE STRATEGICHE PER LE FUTURE
GENERAZIONI, ATTRAVERSO I PRINCIPI DI EQUITÀ, PARTECIPAZIONE E
CONFRONTO
Il nuovo Codice dei Contratti interessa tutti e tutti vogliamo un Paese migliore.
Il testo del nuovo Codice, proposto e diffuso in questi giorni, rivela criticità che,
per i professionisti (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), segnano
un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici che riguardano l’intera
comunità.
Per questo è lecito domandarsi:Come velocizzare?
La riforma del codice è certamente un aspetto importante per rispondere alle
nuove sfide che arrivano dall’Europa, prima fra tutte quella del PNRR, che
impongono di risolvere tempestivamente i molti problemi aperti nel nostro
Paese.
Il principio del fare in fretta non deve, però, mettere in secondo piano il principio
del fare bene.Come semplificare?
Il nuovo testo è sicuramente decisivo per ridurre tempi e procedure
nell’affidamento e nella programmazione, pianificazione e progettazione di
opere, ma non può condurre all’eliminazione di parti di leggi indispensabili per
la qualità del progetto e delle conseguenti realizzazioni.Come migliorare?
La qualità dei programmi, dei piani, dei progetti deve essere la priorità assoluta
ed è per questo che va rafforzata come cardine di tutte le opere da realizzare
per il futuro del Paese.
Gli architetti chiedono al Governo un ripensamento delle soluzioni proposte e si
rendono disponibili al confronto.
Per fare in modo che le risorse disponibili siano messe a frutto in modo
ottimale, bisogna sostenere l’importanza del confronto di soluzioni progettuali,
di concorsi di progettazione aperti alla più ampia partecipazione, favorendo la
più equa forma di inclusione e opportunità per i territori, coinvolgendo tutte le
forme di professionalità, per poter scegliere le soluzioni giuste per l’oggi e per il
domani.
Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e
infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti
in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali. Il costruito di oggi
sarà il nostro abitare di domani.
La riduzione o la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di
progettazione, nella forma più aperta ed inclusiva dei giovani e dei
professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del
legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione
diversa da quella che tutti noi auspichiamo e prospettiamo per il bene ed il
futuro dei nostri territori, delle nostre città e dell’intera comunità.
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Firmato dai Presidenti degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori delle province di: Agrigento, Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo,
Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Benevento,
Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta,
Campobasso, Caserta, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone,
Cuneo, Enna, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone,
Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, L’Aquila, La Spezia, Latina, Lecce,
Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera,
Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Novara VCO, Nuoro,
Oristano, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza,
Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria,
Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena,
Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trento, Treviso, Trieste,
Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Vicenza, Viterbo